I pilastri della
transizione
energetica
L’architettura del quadro regolatorio internazionale e italiano relativo alla transizione energetica
L’energia come driver per abilitare la transizione
La produzione e l’utilizzo di energia rappresentano oltre il 75% delle emissioni di gas climalteranti di tutta l’Unione Europea (fonte IEA - Energy Policy Review 2020).
La decarbonizzazione del sistema energetico dell’Unione è quindi un passo fondamentale per il conseguimento degli obiettivi climatici stabiliti al 2030 e per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
La Commissione europea ha adottato una serie di proposte per orientare le politiche dell’UE in materia di energia al fine di contenere le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Riassumiamo di seguito i principali pilastri che costituiscono l’architettura del quadro regolatorio internazionale e italiano.
2015
Accordo di Parigi sul clima
Adottato alla Conferenza di Parigi sul clima (COP21) nel dicembre 2015, è il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici; stabilisce un quadro globale per limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C nel breve periodo (rispetto ai livelli preindustriali) e di 2ºC nel lungo termine. Punta, inoltre, a rafforzare la capacità di affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici dei paesi dell’Unione.
2018/2019
Clean energy package
Il pacchetto legislativo adottato dalle istituzioni europee tra il 2018 ed il 2019 - Clean Energy Package - fissa il quadro regolatorio dell'Unione in tema di energia e clima.
È finalizzato al raggiungimento degli obiettivi europei al 2030 ed al 2050 in materia di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni fissati con l’Accordo di Parigi.
Il meccanismo del Clean Energy Package prevede che ciascuno Stato Membro sia chiamato a contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni attraverso la fissazione di propri target al 2030.
Gli strumenti a disposizione degli stati membri sono i Piani Nazionali Integrati per l'Energia e il Clima - PNIEC.
2020
Green Deal Europeo
Il Green Deal Europeo intende superare quanto già stabilito dal Clean Energy Package riducendo le emissioni di gas ad effetto serra dell'UE almeno del 55 % entro i 2030 (rispetto ai livelli del 1990), e contestualmente impostare un percorso equilibrato all'interno dell'UE al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
A gennaio 2020, è stato presentato il piano di investimenti del Green Deal Europeo (“Piano di Investimenti Per Un’Europa Sostenibile), delineando la roadmap volta a rafforzare l'ecosostenibilità dell'economia dell'Unione europea attraverso interventi che interessano prevalentemente l'energia, l'industria (incluso il settore dell'edilizia), la mobilità e l'agricoltura.
Next-Generation EU
Sull'attuazione del Green Deal europeo e sulle risorse finanziarie destinate a realizzarlo ha inciso la crisi pandemica da COVID-19: da qui la necessità dell'UE di predisporre un piano di ripresa dell'economia europea o Next Generation EU per far fronte ai danni economici e sociali causati dalla pandemia e per portare avanti i target di decarbonizzazione.
Le risorse per l'attuazione del Green Deal europeo rientrano nel Piano finanziario per la ripresa e la resilienza (PNRR), costituendone una delle priorità: sostenere la transizione verde e digitale e promuovere una crescita sostenibile.
Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC)
Il PNIEC definisce il quadro di misure di attuazione nazionale degli impegni europei di riduzione delle emissioni in conformità con gli obblighi internazionali assunti dal singolo Stato Membro a seguito degli accordi dell'Unione Europea o gli impegni stabiliti nell'ambito dell'Accordo di Parigi sul clima
Trasmesso alla Commissione Europea nel gennaio 2020 copre il periodo dal 2021 al 2030, il PNIEC italiano ha tra i principali obiettivi:
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raggiungere una percentuale di energia da FER pari al 30% nei Consumi Finali Lordi di energia; |
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raggiungere una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 22% a fronte del 14% previsto dalla UE; |
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una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5%; |
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una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5%; |
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la riduzione dei "gas serra", rispetto al 2005. con un obiettivo per tutti i settori non ETS del 33%, superiore del 3% rispetto a quello previsto dall'UE. |
AGGIORNAMENTI
4 luglio 2023 | Presentazione aggiornamento PNIEC in Commissione Europea. |
18 dicembre 2023 | Presentazione valutazione Commissione europea. L'Italia riceve 25 raccomandazioni. |
entro giugno 2024 | l'Italia dovrà ripresentare il PNIEC tenendo conto delle riforme richieste dall'UE. |
2021
PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Al fine di accedere ai fondi del Next Generation EU, ciascuno Stato membro ha la facoltà di predisporre un Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR - Recovery and Resilience Plan) al fine di definire un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026.
I progetti e le iniziative nell'ambito dei Programmi Nazionali di Ripresa e Resilienza dovranno dunque essere conformi alle priorità di policy legate alle transizioni verde e digitale, oltre che coerenti con i contenuti del Piani energia e clima (PNIEC).
L'Italia, con la missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica" contenuta nel PNRR, vuole garantire un profondo cambiamento per realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese favorendo l'economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e un'agricoltura più sostenibile.
UN Climate Change Conference (COP26)
La XXVI Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, nota anche come COP26 si è svolta a Novembre 2021, con l'obiettivo di raggiungere un accordo su come affrontare i cambiamenti climatici.
La Conferenza si è articolata su 4 tematiche di discussione:
• | MITIGAZIONE - Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l'aumento delle temperature a 1.5°C |
• | ADATTAMENTO - Per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali |
• | FINANZA - Aumentare e mobilitare i finanziamenti per abilitare la transizione |
• | COLLABORAZIONE FRA PAESI - Stimolare la collaborazione internazionale per abilitare e facilitare il raggiungimento degli obiettivi |
2022
Piano Nazionale di Transizione Ecologica (PTE)
Il piano, in risposta alla sfida lanciata dal Green Deal e in coerenza con le linee stabilite dal PNRR, prevede il raggiungimento di svariati obiettivi entro il 2050 (decarbonizzazione, mobilità sostenibile, miglioramento della qualità dell’aria…), raggruppati nelle tre macroaree riguardanti clima, biodiversità e risorse. La soglia temporale del PTE arriva fino al 2050, anno in cui l’Italia deve conseguire l’obiettivo (coerentemente con il resto dell’Unione Europea) di operare a zero emissioni nette di carbonio.
REPowerEU
In risposta all’instabilità del mercato energetico mondiale causata dall’invasione russa dell’Ucraina, la Commissione europea ha elaborato il piano REPowerEU che mira ad aiutare l’Unione a risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico. Grazie a questa iniziativa, l’UE è riuscita a:
• diminuire la sua dipendenza dai combustibili fossili russi;
• ridurre i propri consumi energetici quasi del 20%;
• introdurre un tetto al prezzo del gas e del petrolio;
• raddoppiare la diffusione delle energie rinnovabili.
2023
Transizione 5.0
Il piano Transizione Industria 5.0, finanziato con circa 6.4 miliardi di euro da REPowerEU è finalizzato a supportare le imprese in modo tangibile. Questo avverrà attraverso:
• incentivi per la formazione del personale sulle competenze necessarie per la transizione ecologica;
• promozione dell’autoproduzione e dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili;
• accesso per le aziende a crediti di imposta vantaggiosi, ottenendo crediti fino al 40% per investimenti fino a 30 milioni di euro.
UN Climate Change Conference (COP28)
Tenutasi a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, la 28esima Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: ha portato i governi a promettere oltre 790 milioni di dollari per il fondo “loss and damage”, con lo scopo di sostenere i Paesi più vulnerabili di fronte ai cambiamenti climatici, ha convinto la maggior parte dei Paesi ad allontanarsi dai combustibili fossili e procedere ad una graduale “transition away” triplicando invece la capacità di produrre e utilizzare energia rinnovabile entro il 2030 e ha introdotto per la prima volta nel testo finale il nucleare, con la prospettiva di accelerare l’adozione di nuove tecnologie in merito.
Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC)
Approvato il 21 dicembre 2023 dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il piano contiene 361 azioni rivolte ai sistemi naturali, sociali ed economici e si propone l’obiettivo di affrontare la sfida dei cambiamenti climatici. Risponde, da un lato, all’urgenza di affrontare le criticità climatiche e i relativi impatti già riscontrati in Italia; dall’altro, alla necessità di realizzare un sistema di governance in grado di attuare delle azioni di adattamento nei diversi settori, definendo ruoli, responsabilità e priorità.
2024
G7 Torino - Clima, Energia e Ambiente
Dal 28 al 30 aprile 2024 si è svolto a Torino il G7 Ambiente, con l’obiettivo di individuare azioni coerenti per affrontare la crisi climatica.
Temi principali emersi:
• stop definitivo al carbone: in Italia, è stato confermato che la chiusura delle centrali a carbone avverrà nei prossimi mesi, eccezion fatta per la Sardegna il cui obiettivo è fissato per il 2027;
• riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili;
• stoccaggio dell’energia di 1500 GW;
• aumento degli investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica;
• presentazione nel 2025 dei Nationally Determined Contributions (NDC);
• sostegno ai Paesi in via di sviluppo e i paesi vulnerabili nell’elaborazione di piani di investimento e lancio del “G7 Adaptation Accelerator Hub” per promuovere partenariati in questi Stati;
• questione nucleare: il vertice ha riconosciuto il ruolo assegnato da alcuni Paesi a questa fonte energetica come mezzo per ridurre il ricorso ai combustibili fossili;
• Nasce la "Coalizione del G7 per l'acqua"
Per ulteriori informazioni: Torino 2024: le decisioni chiave del G7 Ambiente.