Torino 2024: le decisioni chiave del G7 Ambiente

A fine aprile si è svolto a Torino il G7 Ambiente, con l’obiettivo di individuare azioni coerenti per affrontare la crisi climatica.

Dal 28 al 30 aprile 2024 al tavolo ospitato dalla Reggia di Venaria in occasione della Ministeriale G7 Clima, Energia e Ambiente erano presenti i ministri dell’Ambiente di Italia, Francia, Germania, Canada, USA, Giappone e Regno Unito, oltre a un rappresentante della Commissione europea e delle presidenze della COP28 e della COP29 (che si terrà in Azerbaijan). Presenziavano anche i rappresentanti del Brasile, Arabia Saudita, Mauritania, Kenya, Algeria e Banca africana di sviluppo.

Uno dei temi principali è stato quello relativo allo stop definitivo al carbone: i rappresentanti dei diversi Paesi si sono accordati per l’eliminazione graduale della produzione di energia da carbone nei sistemi energetici, che dovrà avvenire entro la metà del prossimo decennio, o comunque in un arco di tempo coerente con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1.5°C.

Tutte le economie del G7, a parte il Giappone, hanno già intrapreso da tempo un percorso che ha come obiettivo la totale eliminazione del carbone. Per quanto riguarda l’Italia, è stato confermato che la chiusura delle centrali a carbone avverrà nei prossimi mesi, eccezion fatta per la Sardegna il cui obiettivo è fissato per il 2027. Il think tank italiano ECCO Climate ricorda comunque che il carbone ha un peso relativamente marginale nel mix elettrico italiano (circa il 5%), e il nostro obiettivo potrebbe essere quello di raggiungere un sistema elettrico decarbonizzato entro il 2035.

Un altro sforzo collettivo riguarderà una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili, anche diminuendo l’intensità delle emissioni stesse derivanti da operazioni petrolifere e sul gas, sempre entro il 2030.

 Altri punti fondamentali toccati nella risoluzione del G7 prevendono:

  • Concorrere al raggiungimento dell’obiettivo globale di stoccaggio dell’energia di 1500 GW nel 2030;
  • Aumentare gli investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica entro il 2030 (si stima che siano necessari circa 600 miliardi di dollari l’anno);
  • Invitare tutte le economie a presentare i propri Nationally Determined Contributions (NDC) nel 2025;
  • Sviluppare e attuare piani per completare la fuoriuscita dai combustibili fossili;
  • Dare piena priorità all’energia pulita e sottolineare il ruolo fondamentale dell’elettrico;
  • Sostenere i Paesi in via di sviluppo e i paesi vulnerabili nell’elaborazione di piani di investimento e lanciare il “G7 Adaptation Accelerator Hub” per promuovere partenariati in questi Stati.

Quanto al nucleare, il vertice ha riconosciuto il ruolo assegnato da alcuni Paesi a questa fonte energetica come mezzo per ridurre il ricorso ai combustibili fossili, ma allo stesso tempo ha rispettato la scelta di altri di non ricorrervi.

Nasce infine la “Coalizione del G7 per l’acqua”, che mira ad identificare obiettivi e strategie comuni per affrontare la crisi idrica globale. 

Consulta la pagina dedicata all'architettura del quadro regolatorio italiano e internazionale relativo alla transizione energetica.

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