Il portale degli interpelli

Nell'ipotesi di cessione delle eccedenze a credito IVA dalle consolidate alla consolidante:

1) il visto di conformità va apposto sia sulla dichiarazione annuale IVA delle società consolidate/cedenti dalle quali emerge l'eccedenza a credito IVA ceduta, sia sulla dichiarazione del consolidato fiscale nazionale, modello CNM, predisposto dalla società consolidante destinata ad utilizzare in compensazione i crediti. Non occorre, invece, l'apposizione di un ulteriore visto di conformità sulla dichiarazione annuale ai fini delle imposte dirette delle società consolidate, in quanto l'indicazione nel quadro GN dei crediti assolve alla finalità riepilogativa/espositiva;

2) il termine di dieci giorni, dalla cui decorrenza è possibile procedere alla compensazione, va calcolato con riferimento alla data di presentazione della dichiarazione annuale IVA della consolidata, in cui l'eccedenza a credito IVA matura. 

L'omessa presentazione della documentazione richiesta ai fini della fruizione della detrazione fiscale del "sismabonus", nel caso di specie dell'asseverazione di efficacia degli interventi per la riduzione del rischio sismico (cd. "Allegato B") e delle attestazioni di conformità modello B1 e modello B2, può essere sanata.

In particolare, con riferimento all'asseverazione l'istante può fare ricorso alla remissione in bonis, mentre in relazione alle attestazioni di conformità modelli B1 e B2 è sufficiente che tali documenti risultino depositati al momento dell'esercizio in dichiarazione del diritto alla detrazione (non è necessario ricorrere, dunque, alla remissione in bonis). 

Il consorzio istante intende acquisire, mediante stipula di un contratto d'affitto o d'acquisto di ramo d'azienda, tre nuove strutture gestite da una Fondazione che fa parte del medesimo gruppo cooperativo dell'istante, sulle quali poi effettuare degli interventi di riqualificazione energetica e antisismici ammessi al Superbonus.

In tal caso, sulle spese sostenute sugli immobili, l'istante potrà esercitare le opzioni alternative alla fruizione diretta della detrazione.

Nel caso di specie di un consolidato fiscale triennale a rinnovo automatico, in cui sia stata erroneamente confermata in dichiarazione la continuazione del regime alla scadenza del triennio, non è possibile sanare la cd. "revoca dimenticata" mediante l'istituto della remissione in bonis, in quanto il contribuente non ha fornito alcuna prova di aver tenuto un "comportamento concludente" coerente con l'ipotizzata volontà di esclusione dal consolidato fiscale.

L'opzione esercitata in dichiarazione non è modificabile nemmeno tramite dichiarazione integrativa, poiché non si ravvisa alcun errore da rettificare, ma solo una scelta per un regime impositivo che ora si vuole modificare.

L'azienda ha vinto un contenzioso in un procedimento contro un ex dipendente, con la sentenza che ha statuito la non spettanza delle retribuzioni corrisposte al soggetto negli anni 2002-2011 e il relativo diritto alla restituzione delle somme indebitamente percepite.

Per quanto attiene il recupero dell'IRAP versata in tale periodo, l'istante può presentare la richiesta di rimborso all'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente, entro il termine biennale che decorre dalla data in cui la sentenza è divenuta definitiva.

Ai fini dell'imposta di registro, per un contratto di locazione contenente una clausola penale è necessario applicare la tassazione in base alla disposizione che dà luogo all'imposizione più onerosa, tra quella afferente al contratto e quella relativa alla clausola penale.

Ai fini di tale valutazione, alla clausola penale si applica la disciplina degli atti sottoposti a condizione sospensiva, con l'imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro.