Il Ministero della Salute ha reso disponibile una nuova Circolare in cui vengono analizzati i possibili scenari connessi alle infezioni da SARS-CoV-2 nella stagione autunno-inverno 2020-2021.
Scopo del documento, predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità, è supportare la verifica, e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni da SARS-CoV-2.
Gli scenari per l’autunno, in termini di impatto, dipenderanno molto da alcune incognite:
- Trasmissibilità di Sars-CoV-2 a fine estate: non è chiaro se incremento di trasmissibilità osservato da giugno si stabilizzerà o continuerà ad aumentare nel tempo
- Trasmissibilità nelle scuole: non è nota la reale trasmissibilità di Sars-Cov2 nelle scuole e non è nemmeno noto l’impatto che potranno avere le misure di riorganizzazione scolastica che si stanno attuando
- Grado di accettazione delle misure igienico-sanitarie e comportamentali per la prevenzione della trasmissione parte della popolazione generale: sono possibili criticità come per es. la collaborazione dei soggetti positivi e il contact tracing
- Capacità di risposta dei sistemi di prevenzione e controllo: sia pur migliorata la capacità di individuare focolai, non è noto al momento quale sia il livello di trasmissione e n. focolai che i sistemi di prevenzione possono essere in grado di gestire.
Un altro aspetto importante da considerare, correlato più alla tenuta del sistema sanitario che alla trasmissibilità di SARS-CoV-2, riguarda l’età media dei casi. Recentemente è stata osservata un’importante decrescita dell’età media dei casi, con relativamente poche nuove ospedalizzazioni da COVID-19. Non è al momento chiaro se questo è un fenomeno che può protrarsi nel tempo o è semplicemente dovuto al basso livello di circolazione attuale, che permette di mantenere protette le categorie a rischio, ad esempio gli anziani.
Alla luce di queste incognite, il Ministero schematizza i seguenti 4 possibili scenari (Allegato 2 - clicca qui) nelle diverse regioni che si prospettano per l’autunno
1 La prima ipotesi è una Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto ad oggi: con Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza, nel caso non aumenti la trasmissibilità a fine estate, le scuole abbiano un impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai;
2 Il secondo scenario previsto è una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario: con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1.25. Si verificherebbe nel caso in cui non si riuscisse a tenere completamente traccia di nuovi focolai, ma si limitasse di molto il potenziale di trasmissione di SARS-COV-2 con misure di contenimento/mitigazione straordinarie già utilizzate con successo nelle prime fasi;
3 Il terzo scenario prevede una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario: con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1.25 e Rt=1.5 ed in cui si riesca a limitare in forma modesta il potenziale di trasmissione del virus. Si verificherebbero: incidenza elevata, mancata capacità di tenere traccia delle catene di trasmissione e aumento di casi ad elevata gravità clinica (incremento occupazione dei posti letto ospedalieri);
4 La quarta ipotesi, è una situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario: con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5 nel suo intervallo di confidenza inferiore per periodi lunghi (almeno 1 mese). In questo caso si assisterebbe ad una numerosità di casi elevata con forti segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi.
Il Ministero conferma che con il periodo di transizione dell’epidemia da SARS-CoV-2, l’Italia mira a contenere a livelli gestibili la trasmissione virale, riprendendo quanto più possibile le attività produttive, commerciali e sociali attraverso misure di controllo non farmacologiche (distanziamento individuale, uso di mascherine chirurgiche e non, rafforzamento delle misure igieniche, rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni in ambito assistenziale ecc.) in attesa che siano disponibili strumenti preventivi e farmacologici efficaci a limitare la trasmissione del virus (es. vaccini, ecc.). Il mantenimento della fase di transizione dipende dalla capacità dei servizi territoriali di contenere eventuali focolai permettendo una stabilizzazione della trasmissione a livelli abbastanza bassi da essere gestiti dai servizi assistenziali senza determinarne un sovraccarico.
Allo scopo di monitorare la probabilità di trasmissione e l’impatto della circolazione di SARS-CoV-2 sulla popolazione e sui servizi, Il Ministero ha realizzato un sistema articolato di indicatori e checklist per le Regioni per effettuare autovalutazioni sul livello di preparazione dei sistemi sanitari per fronteggiare in modo ottimale l’eventuale aumento di infezioni.