Il lavoro agile oltre l’emergenza

La ricerca realizzata da Assolombarda -in collaborazione con Adapt- ha l'obiettivo di approfondire il tema dello smart working in una visione prospettica, che superi la contingenza del periodo emergenziale.

La ricerca esplora i potenziali impatti economici e sociali dello smart working sia sui lavoratori che prendono parte a progetti relativi al lavoro da remoto che, soprattutto, sulle imprese coinvolte. L’emergenza da COVID-19 ha infatti recentemente messo in evidenza criticità e potenzialità di uno strumento che sarà, nel prossimo futuro, protagonista della vita di imprese e lavoratori e potrà esserlo come una mera modalità di traslare il lavoro dall’ufficio alla casa o come tassello della necessaria innovazione dei modelli organizzativi e delle modalità di esecuzione del lavoro conseguenti alle trasformazioni tecnologiche, demografiche e ambientali.

Sono stati oggetto di approfondimento i temi che, nell’implementazione di politiche di smart working, all’interno dei contesti aziendali vengono in primo piano: l’articolazione dei tempi di lavoro e la conseguente determinazione dei tempi di riposo, il “diritto alla disconnessione”, la determinazione dei luoghi di lavoro dai quali il lavoratore può svolgere la propria prestazione lavorativa, l’individuazione dei lavoratori con “priorità di accesso, la riorganizzazione degli spazi e il potenziale impatto sull’economia dei territori, il tema della cyber security.

Oltre a una mera analisi dello strumento “smart working” da un punto di vista legale e contrattuale, il paper presenta, a partire anche dalla diffusione del lavoro da remoto prima e durante la pandemia nelle aziende di Assolombarda, un'analisi dei suoi effetti a seconda del modello di business e di gestione manageriale dalle stesse adottato, sia per quanto concerne l’incremento della produttività che l’effettiva conciliazione vita-lavoro dei dipendenti.

In particolare, si evidenzia la necessità di adottare un approccio di adattamento graduale alle specificità del lavoro agile che non è stato possibile nel periodo emergenziale ma che costituisce a tutti gli effetti il presupposto per la creazione di uno smart working “di qualità”: centrale, in tale prospettiva, è l’elemento della formazione sia dei lavoratori, i quali necessitano di un bagaglio di competenze trasversali e soft skills per potere lavorare efficacemente da remoto, sia del management aziendale, il quale deve essere preparato a gestire la transizione.

L’ascolto delle imprese è stato fondamentale così come è stato centrale l’esame di accordi e policy aziendali, al fine di una ricostruzione, oltre che teorica, quanto più possibile vicina alla vita delle imprese.

Si ricorda inoltre che Assolombarda offre un servizio dedicato al tema con un team di esperti al servizio delle imprese.

Contatti

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