Con Bancopass di Assolombarda puoi ottenere risposte in massimo 30 giorni, utilizzando strumenti gratuiti, tra cui un software personalizzato e un modello di presentazione aziendale, che le imprese associate potranno ottenere dal sito di Assolombarda e che si integrano con i servizi di analisi finanziaria e di accompagnamento nella relazione già offerti e che sono stati validati e condivisi dalle principali banche del territorio.
Domande & Risposte
Possono essere molti i motivi che portano la banca a questo tipo di decisioni.
La banca potrebbe:
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aver mutato le proprie politiche, ad esempio riducendo gli impieghi verso investimenti da lei considerati a rischio più elevato;
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non aver correttamente interpretato le informazioni desumibili dal bilancio;
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non aver compreso la ragioni dell'investimento.
Altre volte il problema può risiedere nell'imprese che, nonostante la volontà di apparire trasparente, potrebbe:
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non aver spiegato correttamente o in maniera esaustiva le ragioni di alcune variazioni nel bilancio;
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non possedere una struttura finanziaria sufficientemente solida o adatta alle proprie esigenze.
Assolombarda, attraverso l'Area Finanza, mette a disposizione una alcuni servizi per aiutare le imprese nel rapporto e nel dialogo quotidiano con le banche:
- Bancopass: un insieme di strumenti gratuiti (software e modelli di presentazione standardizzati) che Assolombarda ti mette a disposizione per gestire meglio la relazione con le banche, condivisi e approvati anche da loro.
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lo Sportello Credito: un servizio di consulenza fatto "su misura" per ogni associato per supportarlo, ad esempio, nel:
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gestire i rapporti con gli istituti di credito, anche tramite canali di dialogo preferenziali;
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razionalizzare i costi bancari;
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analizzare le diverse tipologie di fabbisogni finanziari (sviluppo, consolidamento, patrimonializzazione, investimento in fonti rinnovabili, efficienza energetica) e accompagnare verso le soluzioni più adeguate (convenzioni, credito ordinario, agevolato e finanza strutturata);
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individuare i rischi nella gestione finanziaria ed economica e degli strumenti adatti a prevenirli e coprirli;
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accedere con una corsia preferenziale ai servizi di Confidi Province Lombarde (garanzie) e ACF (pianificazione finanziaria).
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Dato che ogni caso ha le sue peculiarità, l’invito è di venire in Assolombarda per verificare assieme ai funzionari dell’Area Finanza gli elementi di criticità finanziaria dell’impresa e le soluzioni per risolverle.
Per fissare un appuntamento contattare l’Area Finanza: tel. 0258370.309/704 o e-mail fin@assolombarda.it.
I derivati sono strumenti finanziari che dovrebbero essere stipulati per mettere l’acquirente al riparo da un rischio finanziario generalmente collegato al fluttuare dei tassi di interesse, ai cambi delle valute o al prezzo delle materie prime. Devono essere sottoscritti da personale qualificato in grado di comprenderne le potenzialità e i rischi.
Infatti, se non rispondono a reali esigenze delle imprese o se sono mal strutturati, possono trasformarsi in un boomerang producendo più danni che benefici.
Per supportare le aziende in difficoltà con gli strumenti derivati l’Area Finanza ha creato lo "Sportello Derivati”.
Analizzando la contrattualistica dal lato tecnico e legale è possibile comprendere l’aderenza o meno del contratto ai bisogni di copertura del rischio dell’impresa.
In questo modo l’impresa avrà maggiori informazioni per procedere ad un’adeguata transazione con la propria banca e per far valere le proprie ragioni.
Per fissare un appuntamento contattare l’Area Finanza: tel. 0258370.309/704 o e-mail fin@assolombarda.it.
In caso di dubbi è consigliabile per prima cosa rivolgersi al proprio referente all’interno della banca, segnalando le proprie perplessità e richiedendo spiegazioni, rettifiche od esecuzione di operazioni non andate a buon fine.
Tuttavia non sempre il problema si risolve. Se l’impresa resta insoddisfatta nasce “il reclamo”.
La banca esaminato ogni singolo reclamo potrà:
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rettificare l’operazione o rifondere l’impresa per il danno subito;
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individuare una sorta di corresponsabilità dell’impresa;
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stabilire che i comportamenti della banca sono stati totalmente corretti.
L’impresa, vista la prima risposta della banca, può ritenersi soddisfatta o replicare facendo le proprie controdeduzioni alle quali la banca ha ancora obbligo di rispondere.
In caso di risposta non soddisfacente o di mancato accordo l’impresa può, in alternativa alla citazione, usufruire di alcuni servizi per chiudere in tempi brevi le controversie:
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la conciliazione: è un modo per risolvere una controversia affidando ad un terzo indipendente, il Conciliatore, il compito di agevolare il raggiungimento di un accordo tra le parti. Nella conciliazione disciplinata dalla legge, ossia che viene svolta attraverso gli organismi di conciliazione, l’accordo può essere omologato dal Tribunale e diventare titolo esecutivo. In altri termini, in caso di mancato rispetto dell'accordo raggiunto, si può chiedere che sia data immediata esecuzione a quanto risulta dal verbale di conciliazione;
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il giudizio: si può richiedere attraverso “L’Ombudsman – Giurì bancario”. E' un giudice alternativo cui possono rivolgersi i clienti per risolvere gratuitamente le controversie con le banche e gli intermediari finanziari, dopo aver presentato reclamo presso l' "Ufficio Reclami" della propria banca.
Dal 1º gennaio del 2006 vi possono ricorrere anche le imprese, i commercianti, i professionisti, gli artigiani e le società ed il limite del danno economico è stato elevato da 10.000 a 50.000 euro; -
l’arbitrato: è una procedura diretta a chiudere una controversia con l’intervento di un esperto, l’Arbitro, cui viene affidato il compito di giudicare. L’arbitro non è un giudice ordinario, ma le parti stabiliscono di sottoporgli la questione riconoscendogli il potere di decidere chi ha torto e chi ha ragione in una controversia.
Per maggiori informazioni o per approfondire singoli casi consigliamo di rivolgersi all'Area Finanza di Assolombarda (02 58370.309/704, fin@assolombarda.it).
Contributo a fondo perduto, finanziamenti agevolati e contributi in conto interessi sono le tipiche forme con le quali gli enti pubblici erogano fondi pubblici alle imprese.
Le differenze sono le seguenti:
Contributo a fondo perduto: è una percentuale dello speso che viene restituita all'impresa, come contributo che non dovrà essere rimborsato. Si calcola sul valore di un bene o di una attività che l'impresa ha pagato e sostenuto e rendicontato all'ente publlico.
Finanziamento agevolato: finanziamento in tutto o in parte, in questo caso si parla di cofinanziamento, erogato con fondi pubblici ad un tasso inferiore rispetto a quello di mercato, tipicamente lo 0,5%. La differenza tra il tasso di mercato e il tasso agevolato è il guadagno per l'impresa.
Contributo in conto interessi: è un contributo a fondo perduto calcolato non sul valore di un bene acquistato dall'azienda ma sul tasso di interesse passivo pagato su di un finanziamento. Viene calcolato sviluppando un piano di ammortamento con capitale e tempo uguale al finanziamento sottostante ma con interesse pari a quello previsto dall'agevolazione.
Sì. Anche le grandi imprese, al pari delle pmi, possono beneficiare di contributi pubblici erogati utilizzando il regolamento de minimis (regolamento n.1998/2006 della Commissione).
Anche per loro vale la regola generale che fissa il limite massimo di 200.000 € di contributi ricevuti in un triennio.
Utilizzando i contributi pubblici concessi con il regime de minimis le imprese di qualsiasi dimensione e operanti in qualsiasi settore possono ottenere fino a 200.000 euro, 100.000 euro per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi, nell'arco di un triennio solare. Per calcolare il triennio di riferimento si prende l'anno in corso e i due precedenti.
I contributi pubblici erogati in de minimis, a prescindere dalla loro forma, sono considerati concessi nel momento in cui all'impresa è accordato il diritto giuridico di ricevere gli aiuti, ovvero all'atto del ricevimento della comunicazione di assegnazione del contributo da parte dell'ente gestore dei bandi di agevolazione.
La soglia di 200.000 euro viene considerata come invalicabile. Gli aiuti concessi in de minimis non possono superare questo limite.