Conflitto Russia-Ucraina: il rialzo delle materie prime

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Lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina aggiunge ulteriori tensioni sui mercati delle materie prime, già fortemente sollecitati dai rincari che hanno caratterizzato la ripresa post pandemia.
Con l’inizio del conflitto armato, considerato l’importanza della Russia come fornitore globale di risorse naturali, si assiste a un nuovo shock nei prezzi medi sia delle materie prime energetiche (tra il 24 febbraio e il 9 marzo rispetto alle settimane precedenti di febbraio gas +106%, petrolio +22%), sia delle non-energetiche, in particolare del frumento (+48%), del mais (+16%), del legno (+21%) e di alcuni metalli (tra questi, nichel +40%, acciaio +17%, alluminio +15%).
L’impatto dei rialzi delle quotazioni sulle imprese è ingente: se permangono i prezzi attuali , stimiamo per il 2022 una bolletta energetica pari a 11,5 miliardi di euro per il manifatturiero lombardo, a confronto con i 8,3 miliardi stimati prima della guerra e, soprattutto, con un livello nel 2019 inferiore ai 2 miliardi.

L'analisi completa è disponibile al seguente LINK.

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