State of European Tech 2021

Secondo il report State of European Tech della società Venture Capital Atomico sullo Stato della tecnologia globale, l’Europa si appresta a raggiungere i 100 miliardi di dollari investiti nella propria industria tecnologica in un solo anno consolidando il suo ruolo come potenza tecnologica globale.

Con livelli di investimento “early-stage” per la prima volta pari a quelli degli Stati Uniti (3,8 miliardi di dollari contro i 4,1 degli Usa), e con un numero di nuovi unicorni in aumento, l’industria tecnologica europea sta crescendo più velocemente di quanto non facesse prima della pandemia, aumentando il proprio valore di 1 trilione di dollari soltanto nei primi 8 mesi del 2021.

Inoltre, negli ultimi 12 mesi, lEuropa ha visto aumentare di oltre 750 miliardi di dollari il valore del mercato tecnologico azionario. L’Italia ha toccato i 26,6 miliardi di dollari, l’anno scorso era a quota 14,5 miliardi, e quest’anno è entrata nei primi dieci Paesi europei per capitalizzazione del mercato tecnologico pubblico. Il Paese, infatti ha visto un guadagno dell′83% anno su anno. 

Alcuni highlights del report ci raccontano che il numero totale di aziende tecnologiche che hanno scalato fino a 1 miliardo di dollari in Europa è salito da 223 dell’anno scorso a 321 di quest’anno. I grandi round (oltre i 250 milioni di dollari) sono ora la norma in Europa (non ancora in Italia), essendo cresciuti di 10 volte rispetto allo scorso anno, rappresentano ora il 40% del capitale totale investito nella regione.

Tuttavia, tra le sfide chiave per i fondatori europei di tecnologia c’è l’accesso ai finanziamenti, in particolare nell’Europa meridionale. Il 20% degli italiani e il 29% degli intervistati spagnoli hanno dichiarano che la raccolta di fondi è ancora una sfida. 

I fondatori “migranti”: l’Italia ne ha più di tutti i paesi

Un dato positivo, per l’Italia, viene invece dai fondatori di aziende tecnologiche che hanno acquisito la loro esperienza all’estero. Sono i cosiddetti fondatori “migranti”, che hanno fatto esperienza in un unicorno al di fuori del loro paese. 

L’Italia ha la quota più alta di questi fondatori “migranti” con il 64% dei fondatori che hanno lavorato per un’azienda da più di un miliardo di dollari fuori dall’Italia. La Germania e la Svezia hanno invece la quota più bassa di fondatori “migranti”, il che significa che stanno facendo più affidamento sui fondatori locali. Alcuni paesi mettono in atto delle misure per agevolare questi flussi. Per esempio, il sistema fiscale italiano offre incentivi per i lavoratori che si trasferiscono in Italia.

Ulteriori dettagli al seguente link.

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