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Ai fini della trasformazione delle DTA in crediti d'imposta si dovrà calcolare il limite dei 2 miliardi di euro considerando il valore nominale di tutti i crediti ceduti (e, dunque, in relazione a tutte le cessioni di crediti effettuate) dalle società appartenenti al medesimo gruppo ovvero controllate, anche direttamente, da un medesimo soggetto, e non rileveranno le cessioni (di crediti) intervenute tra soggetti appartenenti al medesimo gruppo o tra società riconducibili al medesimo soggetto controllante. 

In tema di bonus aggregazioni previsto dall’art. 11 del D.L. n. 34 del 2019, la volontà del legislatore è quella di favorire le aggregazioni di aziende indipendenti, lasciando fuori dall'agevolazione tutte quelle operazioni straordinarie (fusioni, scissioni e conferimenti d'azienda) riconducibili, anche indirettamente, agli stessi soggetti economici. La ratio della norma è incentivare la realizzazione di operazioni di aggregazione aziendale per consentire alle imprese di incrementare le loro dimensioni e affrontare in modo più agevole il periodo di recessione, risultando più competitive anche in un contesto di mercato più ampio di quello nazionale.

Nell'ambito di gruppi societari, in tema di deposito fiscale, i requisiti di affidabilità possono considerarsi integrati anche qualora il soggetto per conto del quale avviene l'immissione in consumo sia una società controllata e la società controllante sia esonerata dal versare la cauzione. In sostanza, è affidabile anche una società che non integra direttamente i criteri stabiliti, ma che risulta controllata totalmente da altra società che gode delle condizioni in esame.

Con riferimento alla trasformazione in crediti d'imposta delle DTA, sono trasformabili le DTA afferenti a tutte le perdite riportate a nuovo dalla fiscal unit, prescindendo dal fatto che le medesime siano state generate e trasferite da un soggetto diverso dalla società cedente. La normativa, nel presupposto che il consolidato vada considerato unitariamente, ha voluto allargare la possibilità di trasformazione alle perdite prodotte da altri soggetti partecipanti alla tassazione consolidata che dispongono di perdite trasformabili, ma che non hanno operato una cessione di crediti appoggiandosi alla cessione effettuata da un soggetto del gruppo.

Ai fini della disapplicazione del regime di participation exemption, con riferimento agli strumenti finanziari partecipativi emessi, è necessario che quest'ultimi ricevuti dalla banca a seguito della conversione dei crediti siano assimilabili alle azioni. Il TUIR considera, tra l'altro, similari alle azioni, ai fini delle imposte sui redditi, i titoli e gli strumenti finanziari emessi da società residenti la cui remunerazione è costituita totalmente dalla partecipazione ai risultati economici della società emittente o di altre società appartenenti allo stesso gruppo o dell'affare in relazione al quale i titoli e gli strumenti finanziari sono stati emessi.

Laddove la società, relativamente al bene concesso in comodato, dimostri di trarre delle utilità dalla stipula di un contratto a titolo gratuito, potrà accedere al credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nuovi. Nell'ipotesi di beni concessi in comodato d'uso a terzi il comodante può beneficiare del credito d'imposta in investimenti in beni strumentali nuovi, a condizione che i beni in questione siano "strumentali" ed "inerenti" alla propria attività, nel qual caso egli è legittimato a dedurre le relative quote di ammortamento.