Come fare le riforme e tornare a crescere

Il documento del Centro Studi Confindustria e la presentazione del direttore Luca Paolazzi.

L'Italia è a un bivio storico: si gioca oggi il destino dei prossimi vent'anni. Può contrastare e vincere la spinta verso un declino molto più veloce di quello sperimentato nell'ultimo decennio. Una spinta che viene da forze demografiche (riduzione della popolazione in età di lavoro) e da forze economiche (produttività stagnante).

Per farlo deve imboccare la strada delle riforme, senza ulteriori sbandamenti e ripensamenti. Non sempre, però, le riforme portano ai risultati desiderati, come dimostra la stessa esperienza italiana.

Quali sono i cambiamenti strutturali che fanno rimuovere le cause del regresso e fanno tornare a crescere? Qual'è il contesto più favorevole per adottarli? Le lezioni che vengono da sei casi di successo (Brasile, Cile, Germania, Polonia, paesi dell'Est Europa e Svezia) indicano che occorre operare su più fronti: la stabilizzazione macroeconomica e l'apertura alla concorrenza, il quadro politico-istituzionale e il consenso sociale, la flessibilità e l'orientamento strategico di tutte le politiche. Indicano, inoltre, che le crisi acute e le pressioni internazionali costringono a superare le resistenze interne e che la finestra politica per agire si restringe con l'avvicinarsi della fine della legislatura.

Partendo da livelli di competitività molto bassi, secondo i parametri del World Economic Forum, l'Italia può trasformare gli attuali svantaggi in altrettante leve di rilancio e quadruplicare l'incremento annuo del PIL. E' cruciale la capacità del sistema politico di rinnovarsi per riconquistare il ruolo di leadership del Paese.

Non sei associato e ti servono informazioni?

Contattaci