La Tangenziale Est Esterna e gli scenari di sviluppo economico e territoriale
Confronto a Melzo sul rapporto tra il nuovo progetto infrastrutturale e il governo del territorio e dei servizi nell’area interessata
Confronto a Melzo sul rapporto tra il nuovo progetto infrastrutturale e il governo del territorio e dei servizi nell’area interessata
Melzo, 10 giugno 2010 - In vista della prossima conclusione dell’iter di progettazione definitiva della nuova autostrada, che collegherà A1 (Milano-Bologna), Brebemi e A4 (Torino-Venezia), Assolombarda e Tangenziale Esterna hanno promosso a Melzo un confronto pubblico sul futuro scenario infrastrutturale dell’area ad est di Milano collegato alle nuove opportunità di sviluppo economico e le possibili conseguenze di natura urbanistica e territoriale derivanti dalla realizzazione di una grande infrastruttura di trasporto.
All’incontro, dal titolo “La Tangenziale Est Esterna e gli scenari di sviluppo economico e territoriale”, hanno partecipato Giuliano Asperti, Vice Presidente Territorio e Infrastrutture Assolombarda; Fabio Terragni, Amministratore Delegato Tangenziale Esterna SpA; Fabio Altitonante, Assessore Pianificazione del Territorio e Programmazione delle infrastrutture Provincia di Milano; Vittorio Perego, Sindaco di Melzo e Presidente Associazione dei Comuni per la mobilità sostenibile; Franco Sacchi, Direttore Centro Studi PIM; |
«Tangenziale Esterna SpA, - ha dichiarato Fabio Terragni, Amministratore Delegato - si sta prodigando affinché l’impatto dell’opera sul territorio sia il minore possibile sul piano ambientale e il migliore per quanto riguarda lo sviluppo locale. In una logica di responsabilità sociale, la Società concessionaria ritiene che a questo fine sia necessario dialogare con gli attori dello sviluppo economico e le istituzioni presenti sul territorio».
Per Giuliano Asperti, Vice Presidente Territorio e Infrastrutture di Assolombarda, «una volta realizzata, la Tangenziale Est Esterna permetterà di assorbire quantità significative di traffico che ora sono costrette a muoversi su strade congestionate. Tuttavia - prosegue Asperti - la grave situazione di crisi dei mercati economici e finanziari globali pone delle pesanti incognite per la definizione del piano economico e finanziario della nuova infrastruttura che devono essere affrontate e risolte in tempi brevi». |
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