Milano: un percorso per riemergere dalla crisi

Presentata la quarta edizione del rapporto 'Il lavoro a Milano' realizzato da Assolombarda e Cgil-Cisl-Uil Milano. Il rapporto offre importanti indicazioni in merito alle criticità che tuttora investono l'economia milanese, ma anche elementi che dimostrano la capacità di tenuta complessiva del sistema

Presentata la quarta edizione del rapporto "Il lavoro a Milano" realizzato da Assolombarda e Cgil-Cisl-Uil Milano. Il rapporto offre importanti indicazioni in merito alle criticità che tuttora investono l'economia milanese, ma anche elementi che dimostrano la capacità di tenuta complessiva del sistema

Milano, 25 gennaio 2010 - "Il lavoro a Milano" è l'analisi della realtà economico-produttiva milanese svolta ogni anno congiuntamente da Assolombarda e Cgil- Cisl-Uil attraverso una lettura condivisa dei dati, al fine di fornire indicazioni utili a stimolare l'azione delle istituzioni. La ricerca, giunta alla quarta edizione, è curata dai Centri Studi di Assolombarda e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e, come già nelle precedenti edizioni, presenta, attraverso una corposa massa di dati sistematicamente organizzati, i principali indicatori del mercato del lavoro.

Questa edizione contiene anche uno specifico approfondimento dedicato ai lavoratori stranieri. "Questo rapporto annuale”, ha dichiarato aprendo i lavori Alberto Meomartini, Presidente di Assolombarda, “costituisce un momento importante nell'ambito delle relazioni fra le parti sociali milanesi e fra queste ultime e le Istituzioni perché evidenzia, una volta di più, la capacità di lavoro comune e la progettualità che le parti sociali milanesi sono in grado di generare collaborando".

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Onorio Rosati, Gian Francesco Imperiali, Alberto Meomartini, Massimo Mascini, Danilo Galvagni, Walter Galbusera
e Andrea Fioni

Nel merito dei contenuti del rapporto, tra gli elementi che questo pone in evidenza emerge con chiarezza che, benchè la crisi abbia colpito duramente tutte le economie avanzate - compresa quella italiana - finora gli effetti sull’occupazione milanese sono stati meno pesanti che altrove, grazie a un sistema di ammortizzatori sociali che è riuscito ad assorbire in modo efficace l’impatto del crollo della domanda mondiale.

Il significativo ricorso agli ammortizzatori sociali è, nello stesso tempo, segnale inequivocabile della pesantezza della situazione e conferma del buon funzionamento di questi strumenti normativi nell'evitare quanto purtroppo avviene in molti altri Paesi, in cui i problemi economici si traducono quasi automaticamente nella perdita di posti di lavoro. 

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Maurizio Sacconi, Onorio Rosati, Gian Francesco Imperiali e Alberto Meomartini

Un fenomeno che trova conferma dal confronto tra l'andamento del tasso di disoccupazione in Eurolandia e a Milano.
"La circostanza che si sia operato per la salvaguardia dei livelli occupazionali", hanno dichiarato nel corso dell'incontro Gian Francesco Imperiali, Vicepresidente di Assolombarda, Onorio Rosati, Danilo Galvagni e Walter Galbusera  Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil di Milano, "è fondamentale ai fini sociali, ma rilevante anche in vista di un più rapido e agevole superamento del momento congiunturale negativo.
Le aziende milanesi - caratterizzate dalla presenza di una manodopera particolarmente qualificata e, nell'ambito di questa, di una importante presenza femminile - che avranno conservato quanto più possibili integre le proprie risorse professionali avranno una reattività maggiore nel cogliere i segnali di ripresa non appena questi cominceranno a manifestarsi. L'adeguatezza del sistema degli ammortizzatori sociali deve, in ogni caso, essere oggetto di costante attenzione e verifica ".

La seconda parte del rapporto è dedicata all'analisi della presenza dei lavoratori stranieri che a Milano contribuiscono in misura significativa alla creazione di valore. Dal rapporto emerge che la manodopera straniera presenta differenze sempre più contenute rispetto all’insieme dei lavoratori, grazie a un processo di integrazione che si trova in un’avanzata fase di attuazione, anche per effetto della contrattazione collettiva.

"Per quanto riguarda la manodopera straniera", hanno sottolineato Imperiali, Rosati, Galvagni e Galbusera, "non si può sottacere che il rapporto evidenzia l'esistenza di criticità da risolvere.

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Umberto Quadrino, Maurizio Sacconi e Antonio Colombo

Queste riguardano, in particolare, il superamento delle barriere linguistiche, la soluzione delle problematiche abitative, il riconoscimento dei titoli di studio. Da un punto di vista più generale è inoltre necessario che attraverso un'azione sinergica di tutti i soggetti competenti sia migliorata la capacità di attrarre e trattenere talenti, da qualsiasi parte del mondo provengano: una questione particolarmente critica in un'economia, come quella milanese, che sta sempre più perdendo le proprie connotazioni manifatturiere".
All’incontro di presentazione dello studio, tenutosi oggi in Assolombarda, sono intervenuti numerosi rappresentanti delle Istituzioni locali, tra i quali Gianni Rossoni, Vicepresidente Regione Lombardia e Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Paolo Giovanni Del Nero, Assessore Industria, Piccole e medie imprese, Artigianato, Commercio, Formazione professionale, Lavoro della Provincia di Milano, Umberto Quadrino, Consigliere Incaricato Centro Studi Assolombarda, Paolo Weber, Direttore della Direzione Provinciale del lavoro di Milano e, inoltre, Giorgio Fossa, Presidente Fondimpresa e Luca Solari dell’Università degli Studi di Milano. L’incontro si è concluso con l’intervento del Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.

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