Marcegaglia: 'Clima, modificare sostanzialmente il testo UE’

Prosegue presso l’Auditorium di Assolombarda a Milano il confronto internazionale per lanciare una sfida comune in vista dell’Expo 2015 con la partecipazione della Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e del suo omologo britannico, Martin Broughton

Prosegue presso l’Auditorium di Assolombarda a Milano il confronto internazionale per lanciare una sfida comune in vista dell’Expo 2015 con la partecipazione della Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e del suo omologo britannico, Martin Broughton

Milano, 2 dicembre 2008 – “La nostra posizione”, ha spiegato la Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, concludendo i lavori del convegno 'Sostenibilita', ambiente, innovazione', promosso da Assolombarda, Fondazione Cariplo e Camera di Commercio, “non è solo italiana ma di tutta la Confindustria europea sul pacchetto 20-20-20”. Ossia la riduzione di oltre il 20% delle emissione di Co2 entro il 2020.

“Non è in discussione l'obiettivo”, ha affermato la Presidente Marcegaglia “che anzi condividiamo, ma il fatto che tutte le imprese manifatturiere debbano pagare, in virtù del meccanismo dell'emission trading, tutti i diritti ad mettere Co2 da qui al 2010”.

In pratica Confindustria contesta il fatto che le imprese, soprattutto quelle manifatturiere, debbano pagare due volte: “gli investimenti necessari per ridurre le emissioni e il costo per l'acquisto dei diritti ad emettere”.

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Emma Marcegaglia

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Martin Broughton, Emma Marcegaglia e Diana Bracco

“La nostra posizione su questo punto è diversa e ci confronteremo nei prossimi giorni a Parigi con un importante G8 della Confindustria europea che”, come ha sostenuto Marcegaglia, “è favorevole al progetto, senza il doppio costo dei diritti ma con obiettivi temporanei da raggiungere da qui al 2010”.

Ricordando precedenti polemiche, Marcegaglia ha aggiunto che “non è vero che l'Italia si allea con l'Est Europa, perchè la nostra posizione è condivisa con la Germania, che come noi è un Paese con una forte componente manifatturiera”.

Quest'ultimo comparto infatti dovrebbe “assorbire il 40% dei costi relativi ai diritti di emissione e, per quanto riguarda l'impatto sul Pil italiano, siamo all'1,14% contro lo 0,6% della media europea e lo 0,47% della Germania”.

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