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Missione 3

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Con uno stanziamento totale di 31,46 miliardi di euro, la Missione ha l'obiettivo di rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione (Commissione Europea - Strategia per la mobilità intelligente e sostenibile) e di ridurre i divari presenti sul territorio nazionale. A tal proposito, circa 25 miliardi di euro sono destinati agli investimenti sulla rete ferroviaria. La Missione 3 si suddivide in 2 componenti.

M3C1 Investimenti sulla rete ferroviaria e sulla sicurezza stradale

Con uno stanziamento totale di 27,97 miliardi di euro, la Componente ha l’obiettivo di intervenire sulle reti ad alta velocità e alta capacità nonché sui nodi ferroviari nazionali e regionali, riducendo il divario tra le diverse Regioni italiane in termini di infrastrutture ferroviarie esistenti e incidendo positivamente sulla qualità dei servizi e sui tempi di percorrenza in un’ottica green e digitale. La Componente si articola in 2 aree d’intervento.

M3C2 Intermodalità e logistica integrata

Con uno stanziamento totale di 4,49 miliardi di euro, la Componente mira al miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti, nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale della mobilità via mare dei passeggeri e delle merci. Sono inoltre previsti investimenti nella digitalizzazione degli aeroporti e della filiera logistica, questi ultimi accompagnati da riforme volte a rafforzare la pianificazione strategica, a realizzare lo sportello unico dei controlli, ad implementare una piattaforma digitale interoperabile e a effettuare una revisione della normativa in materia di concessioni portuali. La Componente si articola in 2 linee di intervento.

M3
C2.1

Sviluppo del sistema portuale

I progetti riguardano interventi di riforma sui porti che, insieme agli investimenti previsti a valere sui fondi nazionali, sono finalizzati a garantire l’intermodalità con le grandi linee di comunicazione europee, sviluppando collegamenti con i traffici oceanici e con quelli intermediterranei, aumentando la dinamicità e la competitività del sistema portuale italiano, in un’ottica di riduzione delle emissioni climalteranti. Gli investimenti legati a questa componente consentiranno un aumento dei volumi di passeggeri (che nel 2019 si attestavano a 56 milioni, di cui 12 milioni da navi da crociera) e merci (nel 2019 479 milioni di tonnellate), comportando una sostanziale riduzione del traffico stradale. Allo stesso tempo, essi contribuiranno alla creazione di posti di lavoro, non solo nelle aree portuali ma anche nell'entroterra, stimolando lo sviluppo economico sia a livello locale che nazionale.