Gas naturale: sicurezza e competitività in 5 mosse
Lo studio di Assolombarda analizza le criticità del settore e individua alcune soluzioni a supporto della competitività.
Milano, 19 marzo 2012 - Adeguamento delle infrastrutture di trasporto di interconnessione tra Stati Membri; Italia come hub del gas nel Sud Europa; completamento dello sviluppo dei siti di stoccaggio previsti per complessivi 4 miliardi di metri cubi di gas; rapida attuazione delle norme che prevedono la riduzione del numero degli ambiti di concessione della distribuzione e deregulation dell’attività di vendita.
Sono questi gli elementi chiave individuati da Assolombarda per proseguire efficacemente lo sviluppo di un mercato competitivo del gas naturale, a supporto del miglioramento della competitività delle nostre imprese e del nostro Paese.
Il quadro della situazione emerge in tutta la sua evidenza nel “Paper sulla liberalizzazione del mercato del gas” messo a punto dal Gruppo Energia di Assolombarda.
Il documento analizza gli aspetti caratteristici - pregi e difetti compresi - dell’intera filiera del gas in Europa e in Italia, a partire dall’estrazione fino agli usi finali, passando per temi strategici quali le reti di trasporto, lo stoccaggio, la rigassificazione, le regole di distribuzione e di commercializzazione.
Lo studio non si limita tuttavia a fornire gli strumenti necessari ad interpretare l’attuale situazione del mercato del gas naturale. Le sfide attuali che il sistema gas e il Paese si trova ad affrontare potrebbero, infatti, rivelarsi un’occasione propizia per incidere positivamente sull’efficacia e l’efficienza del sistema gas del nostro Paese, portandolo ad essere sempre più concretamente parte integrante del più ampio mercato europeo.
Sono cinque gli ambiti su cui Assolombarda propone di intervenire:
1) Sicurezza degli approvvigionamenti
A tal fine è fondamentale investire in nuove infrastrutture, anche per diversificare le fonti e ridurre i rischi di dipendenza dai Paesi produttori.
2) Hub del gas europeo in Italia
Tale ruolo può derivare da un lato dallo sviluppo dei cosiddetti “corridoi prioritari” che possono coinvolgere il sistema Italia e dall’altro da uno sviluppo organico di servi¬zi e prodotti sul mercato del gas che permet¬tano di congiungere in modo più compiuto il mercato italiano con quelli dell’Europa continentale.
3) Siti di stoccaggio
Completamento della realizzazione e assegnazione della capacità di stoccaggio già prevista dal Decreto Legislativo 130/2010, ovvero ulteriori 2,3 miliardi di mc di working gas che si aggiungono ai 1,7 miliardi già assegnati ed entrati in esercizio nel 2011.
4) Riforma dei meccanismi di concessione di distribuzione
Occorre rendere rapidamente operativi tutti i regolamenti di gara per l’assegnazione delle concessioni così da favorire condizioni di trasparenza idonee anche alla partecipazione di nuovi operatori con evidenti benefici in termini di maturazione della concorrenza del mercato.
5) Completa deregulation dell’attività di vendita di gas naturale
A più di 10 anni dall’entrata in vigore del Decreto Letta, il mercato del gas naturale ha raggiunto un livello di maturità tale da consentire una sempre più spinta deregula¬tion delle c.d. attività libere.
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