Lombardia protagonista del settore dei dispositivi medici in Italia
La Regione vanta il maggior numero di imprese con un'altissima concentrazione nella provincia di Milano.
Milano, 12 dicembre 2013– Con oltre 800 imprese, 30 mila dipendenti e il 49% del fatturato nazionale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di imprese di dispositivi medici. La provincia di Milano è l’area a maggiore concentrazione con oltre il 61% delle imprese lombarde e quasi l’80% del fatturato prodotto nella Regione. Questi, in sintesi, alcuni dei dati sul settore dei dispositivi medici in Lombardia, elaborati dal Centro Studi di Assobiomedica e presentati oggi a Milano in collaborazione con Assolombarda e la Regione Lombardia.
Dal Rapporto su “Produzione, ricerca e innovazione nel settore dei dispositivi medici in Lombardia” emerge che, riflettendo la composizione del settore a livello nazionale, la Regione presenta per la maggior parte imprese di micro o piccole dimensioni, ma conta imprese medio-grandi in proporzione superiore alla media nazionale. Si evidenzia anche una notevole presenza di multinazionali del settore, che risultano controllate da capitali esteri per il 76% in tutta la Regione. Ad arricchire il tessuto produttivo lombardo contribuisce anche la rilevante componente di imprese di produzione per conto terzi che rappresentano il 25% del totale contro il 17% osservato complessivamente in Italia.
“La Lombardia emerge protagonista del settore dei dispositivi medici in Italia – ha dichiarato Luigi Boggio, vicepresidente di Assobiomedica –, distinguendosi anche per una presenza superiore alla media nazionale di imprese di produzione, a struttura multinazionale, di proprietà estera e produttrici per conto terzi. Si tratta di un tessuto industriale che va valorizzato perché produce innovazione tecnologica e contribuisce all’eccellenza del Paese e dei servizi sanitari offerti ai cittadini. Ci auguriamo che la collaborazione nata con la Regione e Assolombarda sia il punto di partenza per accrescere le potenzialità del settore, puntando a promuovere una domanda in tecnologie sanitarie che premi l’innovazione e la ricerca”.
“Il settore del Life Sciences è strategico per la crescita del nostro Paese, non solo sotto il profilo economico - ha dichiarato Rosario Bifulco, Consigliere incaricato per Competitività territoriale, ambiente ed energia di Assolombarda -. Tra le regioni italiane la Lombardia presenta l’ecosistema che sembra essere più favorevole per lo sviluppo di questa filiera in un’ottica di competitività. Questo è un tema centrale nel piano strategico della nuova presidenza di Assolombarda - continua Bifulco -. Milano e, più in generale, la Lombardia possono assumere il ruolo di leader in un percorso di sviluppo scientifico, tecnologico e industriale di ampio respiro e a lungo termine, che possa essere punto di ripartenza per il rilancio del Paese e per la competitività dell’Italia a livello internazionale”.
“Quanto emerso oggi dal rapporto - ha detto Mario Melazzini, Assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia - dimostra l'importanza di investire in ricerca e innovazione da parte delle nostre imprese e la necessità allo stesso tempo di valorizzare le piattaforme tecnologiche lombarde come veicolo di attrazione di ulteriori investimenti e sviluppo del territorio. In quest'ottica credo sia fondamentale il tema della sinergia, della messa a sistema delle risorse, dello sviluppo di una progettualità condivisa: una strada che Regione Lombardia ha intrapreso anche in questa nuova legislatura e che implica maggiore condivisione, collaborazione e maggiore codecisione. Questo metodo - ha aggiunto Melazzini - che possiamo chiamare di governance partecipata è un percorso comune, che partendo dall’ascolto, ci porta alla condivisione e co-progettazione delle politiche, attraverso un coinvolgimento responsabile di tutti gli attori del mondo dell’impresa, della ricerca, delle istituzioni e della società civile. Solo questa compartecipazione responsabile - ha sottolineato Melazzini - infatti, ci permetterà di disegnare soluzioni sostenibili in un contesto di risorse scarse, per dare risposte credibili ai bisogni delle imprese e a quelli della società nel suo complesso”.
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