Il valore delle donne per la crescita dell'economia
In Assolombarda imprenditrici e manager a confronto.
Milano, 8 marzo 2012 - Con una presentazione a due voci è stato affrontato oggi in Assolombarda, in un incontro promosso in collaborazione con il Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano, il tema dell’impatto sull’economia di una maggiore presenza di imprese al femminile.
Ginger Lew, imprenditrice statunitense, già senior advisor presso il National Economic Council alla Casa Bianca, nel suo intervento, riportando studi condotti da Goldman Sachs, World Bank e World Economic Forum Report, ha sottolineato come l’aumento dell’impegno femminile nel mondo del lavoro porterebbe un contributo al PIL del 9% in USA e del 13% in Europa. Verso questo obiettivo, però, la strada da percorrere è ancora lunga, perché, come risulta dall’ultimo Fortune Global 500, solo 11 donne sono al comando, come CEO, tra le 500 aziende più grandi del mondo e solo il 16% siede attualmente nei CDA.
L’Amministrazione USA, ha ricordato la Lew, proprio per questo sta investendo in modo massiccio a favore di un aumento sostanziale della partecipazione delle donne ai più alti livelli del mercato del lavoro, con programmi che ne favoriscano l’accesso ai capitali, ai mercati e alla formazione, per aumentare conoscenze, abilità e potenziale di leadership. Anche banche e corporation del Paese, come Coca Cola, WalMart, World Bank e Goldman Sachs, stanno investendo ingenti risorse per il raggiungimento di questo obiettivo.
E nel nostro Paese? In Italia, ha spiegato Susanna Stefani, fondatrice e vicepresidente di GC Governance Consulting, solo il 6.9% di donne siede nei CDA di società quotate, anche se una legge dello scorso luglio dovrebbe portare cambiamenti sostanziali e apprezzabili già dal prossimo anno. Inoltre, dal punto di vista manageriale, l’Italia è fanalino di coda con solo 11.9% di presenze femminili, contro una media europea del 33%. L’Italia è invece sorprendentemente al primo posto in Europa, per quel che riguarda l’imprenditoria femminile, con 1.531.000 donne, imprenditrici e lavoratrici autonome, davanti a Germania e Regno Unito.
“Rispetto ai dati relativi all’imprenditoria femminile – ha affermato Adriana Mavellia, membro del Consiglio Direttivo di Assolombarda – Assolombarda si distingue con ben 1.134 donne presenti nei CDA aziendali, una presenza che riguarda quasi il 25% delle imprese associate, dimostrando quanto la nostra Associazione rappresenti, anche in questo ambito, l’eccellenza dell’imprenditoria italiana”.
All’incontro sono intervenuti anche il Presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, e il Console Generale degli Stati Uniti a Milano, Kyle R. Scott.
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