Come sta cambiando la mobilità
Gli italiani continuano ad 'amare' l'auto, ma la crisi economica aumenta il desiderio di mobilità alternativa.
Milano, 31 ottobre 2013 - L’interesse degli italiani verso il mondo dell’auto è sempre vivo e continua a rivestire un forte “appeal”, pur nel contesto di un deciso calo delle immatricolazioni che sta caratterizzando in generale il settore automotive (-8,4% rispetto ai primi 9 mesi del 2012).
Il 60% degli italiani considera ancora l’auto personale come il mezzo di trasporto preferito ed oltre il 66% avrebbe intenzione di acquistare un’auto entro i prossimi tre anni. Tuttavia la crisi economica contingente sta decisamente cambiando le preferenze e le abitudini di trasporto e di spesa degli italiani.
Questi alcuni dei dati del IV Osservatorio Deloitte sull’Auto Elettrica discussi nel corso del convegno “Come sta cambiando la mobilità”, promosso in collaborazione con Assolombarda e Unindustria e tenutosi oggi a Milano presso la sede degli imprenditori milanesi, cui hanno partecipato esponenti del mondo economico, imprenditoriale e istituzionale.
La ricerca “Come sta cambiando la mobilità” elaborata da Deloitte evidenzia come la forte attenzione ai costi sia il driver principale che spinge gli italiani a informarsi e documentarsi su forme di alimentazione alternative.
A dimostrazione che l’ economicità è un aspetto fondamentale, l’ 85% degli italiani ha dichiarato che l’ elevato prezzo del carburante li ha indotti a guidare di meno nell’ ultimo periodo.
Circa la metà del campione ha poi affermato che acquisterebbe un’autovettura con propulsione alternativa principalmente per risparmiare sui costi del carburante piuttosto che per preservare l’ ambiente.
Le ragioni di carattere ambientale hanno quindi una minore influenza.
Spinti, quindi, da una ridotta disponibilità economica gli automobilisti italiani si sono dimostrati più propensi ad interessarsi alle alimentazioni alternative. Senza dubbio il GPL è ancora la forma di alimentazione alternativa più conosciuta: il 54% degli intervistati ha dichiarato di esserne a conoscenza.
Seguono i veicoli a batteria (46%), quelli ibridi (40%) e infine i mezzi dotati di cella combustibile (31%).
La propensione positiva verso la mobilità alternativa è testimoniata non solo dal maggiore interesse verso i nuovi metodi di propulsione, ma anche dal fatto il che il 21% degli intervistati si vede alla guida di un “veicolo alternativo” entro 5 anni.
In effetti osservando i dati di vendita del 2013 ad oggi si registra un aumento importante delle immatricolazioni di veicoli ad alimentazione alternativa.
Da gennaio i veicoli a metano sono aumentati del 30%, mentre la presenza delle auto ibride sul territorio nazionale è cresciuta addirittura del 141%. Per quanto riguarda invece i veicoli elettrici le auto vendute sono state 588 (+64% rispetto alle vendite registrate nello stesso periodo del 2012).
Gli stessi dati di vendita evidenziano anche un ulteriore aspetto importante: il comparto del noleggio resiste alla crisi del settore automotive e registra un fatturato in crescita del 4% per quanto riguarda il noleggio a lungo termine.
“Il settore del noleggio rappresenta un’area dalle potenzialità in crescita che sta suscitando un interesse crescente negli automobilisti italiani e che permette di dilazionare i costi tramite i canoni“ - afferma Marco Martina, Partner di Deloitte ed esperto del settore automotive.
Lo studio Deloitte evidenzia quanto l’offerta del noleggio sia già pronta a soddisfare la domanda di mobilità elettrica. Infatti, per quanto riguarda l’offerta, il 73% delle aziende di autonoleggio presenta veicoli elettrici e/o ibridi nella propria flotta. ll 93% delle società di noleggio del campione ha dichiarato di aver già ricevuto richieste per il noleggio di auto ibride da parte delle aziende loro clienti e l’80% ha affermato di aver ricevuto richieste analoghe per auto elettriche.
Gli italiani si sono infine dimostrati concordi anche sulla necessità di un intervento governativo per incentivare l’acquisto e l’utilizzo dei veicoli alternativi e in particolare di quelli elettrici.
In aggiunta, la ricerca Deloitte ha evidenziato come la necessità di poter disporre di autovetture a combustione alternativa dotate di un’autonomia di percorrenza adeguata e da una più ampia diffusione dei punti di ricarica risultano ancora essere fattori critici per lo sviluppo del settore.
“Nell’attesa che questo scenario si realizzi e che l’attenzione della politica si traduca in provvedimenti concreti, il canale preferenziale per la penetrazione della mobilità alternativa è il noleggio – continua Martina - i cui interessi economici sono coerenti e coincidenti con l’ interesse generale sociale ed ecologico”.
Infatti, in assenza di politiche incentivanti verso la mobilità alternativa, il mercato B2C è destinato a rimanere solamente una “promessa”; l’ unica possibilità percorribile nel breve periodo per lo sviluppo della mobilità alternativa risulta essere il mercato B2B ed in particolare il segmento del noleggio.
"Fino a pochi anni fa, l'auto elettrica costituiva una scommessa piena di incognite, ma oggi possiamo affermare che rappresenta una realtà consolidata su cui si dovrà puntare sempre più nel prossimo futuro. Il nostro sistema industriale” – sostiene Rosario Bifulco, Consigliere incaricato Assolombarda per competitività territoriale, ambiente ed energia – “ha colto questa importante sfida e già oggi è in grado di offrire sul mercato prodotti e soluzioni tecnologiche innovative per realizzare veicoli sempre meno inquinanti e il più possibile accessibili a tutti. I risultati raggiunti dalla nostra industria nazionale, tuttavia, non devono distogliere il Governo dall'immediata attuazione del piano infrastrutturale per lo sviluppo della ricarica dei veicoli elettrici, entrato proprio in questi giorni nella sua fase progettuale".
Roberto Mastrofini, responsabile del Gruppo di Lavoro sulla Logistica Urbana della Sezione Trasporti di Unindustria, sottolinea come “il mezzo elettrico sia pronto per essere uno strumento importante per il supporto alle politiche di trasporto e mobilità delle aree urbane, non solo per i passeggeri ma anche per la distribuzione urbana delle merci nell’ultimo miglio. Anche le imprese di trasporto e della logistica sono pronte” - sottolinea Mastrofini – “a fare la propria parte in termini di investimenti, ma occorre sempre di più che gli enti locali favoriscano le condizioni per la remunerazione di tali investimenti in termini di chiarezza delle regole e premialità a favore dei comportamenti virtuosi”.
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