Tetto ai prezzi e zero iva su elettricità e metano Intervista

Tetto ai prezzi e zero iva su elettricità e metano

L'intervista di Alessandro Spada, Presidente Assolombarda, sul Sole24Ore

Un meccanismo che limiti il prezzo del gas e un azzeramento della pressione fiscale sull'energia subito. Per poi impostare una politica di medio termine che metta al centro non solo la transizione green ma anche la sicurezza. Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, chiede al Governo misure più incisive rispetto al decreto appena approvato, norme emergenziali per affrontare una situazione mai vissuta in precedenza dalla manifattura italiana. "Se per tutti la situazione è complessa - spiega - in molti casi vi sono aziende che rischiano di chiudere. Il decreto di venerdì è un primo passo ma le misure prese sono troppo deboli, occorre agire con più forza e più rapidità. Nell'immediato, oltre ad un meccanismo di price cap, occorre azzerare accise, Iva e oneri di sistema per gas ed energia elettrica, perché la priorità deve essere quella di tenere in piedi le imprese, anche a costo di generare un extra-deficit. Del resto, in questi mesi, il guadagno dello Stato sui carburanti e sull'energia è stato più alto che in passato. Ora la priorità deve essere quella di garantire la sopravvivenza delle imprese e di sostenere le famiglie".

Azione d'urto necessaria per gestire listini impazziti, con il gas lievitato di nove volte rispetto ai livelli pre-Covid, l'elettricità di quasi sei. A cui si aggiungono le impennate dell'acciaio (triplicato rispetto a metà 2020), di nichel e frumento.

"I buoni risultati raggiunti nel 2021 sono ora seriamente compromessi - spiega - e sento molte aziende che rinunciano a produrre per eccessiva onerosità: a questi prezzi non riescono a lavorare. Se finora una parte degli aumenti è stata assorbita all'interno, con questi nuovi valori dell'energia la situazione non può reggere, c'è il rischio concreto di vedere un'impennata decisa dell'inflazione. Un ostacolo aggiuntivo alla crescita che dobbiamo fare in modo di limitare».

Intervento urgente, che dovrebbe includere anche un'azione a favore delle aziende energivore utilizzando a questo scopo 25 terawattora ritirati dal Gse, e che tuttavia si deve innestare su un nuovo piano a medio termine, con la guerra a fare da spartiacque tra un prima e un dopo.

"La speranza immediata è che il conflitto si fermi - aggiunge Spada - ma le conseguenze politiche e i nuovi rapporti tra Paesi si protrarranno a lungo. Ecco perché l'indipendenza energetica deve diventare il nuovo obiettivo strategico dell'Italia, agendo su un mix di fonti che ci consenta di non dipendere in modo eccessivo da un singolo Paese, come accade oggi con la Russia. In passato abbiamo trascurato in modo evidente questo tema, sottovalutandone l'importanza. E gli esiti negativi sono sotto gli occhi di tutti".

Leggi l'intervista completa disponibile scaricando il pdf correlato.

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