"Subito un piano di investimenti" Intervista

"Subito un piano di investimenti"

L'intervista di Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, sul Cittadino MB - 28 maggio 2020

È membro del Consiglio di Amministrazione di VRV di Ornago, con sede, quindi, in provincia di Monza, presidente di Confidi Systema!, membro del Consiglio della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, ma soprattuto presidente di Assolombarda fino al rinnovo, nella prossima primavera, della Presidenza per il periodo 2021-2025. Alessandro Spada succede a Carlo Bonomi, ora presidente di Confindustria.

Con Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, lei guiderà Assolombarda per il prossimo anno. Quali saranno le sue priorità?

"Il Coronavirus ha portato alla luce le fragilità del nostro sistema economico e ora ci troviamo di fronte all'urgenza di ripartire pensando a nuovi modelli di sviluppo e organizzativi. La sostenibilità - economica e sociale - avrà un ruolo centrale, così come l'innovazione e la tecnologia, che stanno definendo una nuova manifattura. Nei prossimi mesi saremo chiamati a un duplice sforzo. Per prima cosa essere al fianco degli imprenditori, in questo momento di forte difficoltà, esercitando un'azione che metta al centro dell'agenda pubblica interventi e misure volte a garantire la tenuta delle imprese del nostro territorio piegate da una crisi che non ha precedenti dal dopo guerra. E poi quello di lavorare per un rilancio energico del PIL capace di farci recuperare il gap di produzione e di reddito perduto".

Già prima dell'emergenza l'economia italiana segnava il passo. Ora che il Covid ha imposto un ulteriore, brusco rallentamento, quali rischiano di essere le prospettive a breve e lungo termine?

"In Italia il passaggio da emergenza sanitaria a emergenza economica è stato repentino. E in Lombardia, dove l'epidemia ha colpito prima e con estrema violenza, il contagio economico assume dimensioni imponenti, con un crollo verticale dell'attività produttiva regionale che stimiamo del -35% a marzo su base annua e del -45% ad aprile. Nella prima parte di maggio i segnali di ripartenza sono chiari, ma le prospettive rimangono per ora deboli. Infatti, il recupero dei livelli di attività sperimentati prima dell'esplosione di questa nuova crisi è oggi minimo e tutti gli indicatori nel confronto annuo mantengono un segno fortemente negativo, ad evidenziare come alcuni settori sono ancora chiusi e molti, tra chi ha riaperto, stanno sperimentando un riavvio graduale".

Come giudicano le imprese le decisioni del Governo in questi mesi? Quali provvedimenti e strategie andrebbero messi in campo per sostenere adeguatamente le aziende? Di che cosa hanno bisogno per riprendersi dopo lo tsunami del coronavirus?

"Tutte le misure stanziate finora, seppur in qualche caso apprezzabili, sono lontane dall'essere sufficienti. Per promuovere la ripresa servono politiche coraggiose e una visione di lungo periodo. Per esempio, senza liquidità e un agevole accesso al credito il sistema non può ripartire. In questo senso, ci auguriamo che la Pubblica Amministrazione saldi velocemente i debiti che ha con le imprese. Servono ingenti risorse e un aiuto cooperativo europeo per impostare subito un grande piano di investimenti, insieme al rilancio di industria 4.0 e allo sblocco delle innumerevoli opere pubbliche strategiche per la ripartenza anche del nostro territorio".

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