Spada: "L'economia lombarda prova a ripartire, tutti i settori soffrono e crescono gli inattivi" Intervista

Spada: "L'economia lombarda prova a ripartire, tutti i settori soffrono e crescono gli inattivi"

L'intervista di Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, su Settegiorni - 26 giugno 2020

"Dal 4 maggio è iniziata una lenta ma graduale ripresa delle attività - precisa Alessandro Spada, presidente Assolombarda -. I prossimi mesi saranno fondamentali". 

A poco più di un mese dalla riapertura quale clima si respira tra le imprese che lei rappresenta? Ci sono differenze tra le realtà che non hanno mai chiuso e quelle che invece hanno fatto quasi due mesi di lockdown?

"L'economia lombarda sta ripartendo. Superato il punto più critico toccato ad aprile, l'attività produttiva sta tornando in media sui livelli di marzo, con tutti gli indicatori che però continuano a evidenziare una flessione rispetto al pre-Covid, sintomo di un recupero ancora parziale. A livello regionale, gli indicatori raccolti finora concordano nel delineare un quadro molto severo, più che nel totale nazionale, considerando che nella nostra regione il Covid ha colpito prima e con maggior violenza. Secondo le nostre stime la Lombardia registra una caduta nell'ordine del -35% a marzo, del -45% ad aprile e del -30% a maggio. I servizi sono i più colpiti, ma soffrono tutti i settori, compreso il manifatturiero, che subisce una contrazione dell'attività produttiva del -10% nel primo trimestre dell'anno. Importante anche la battuta d'arresto dell'export che fa registrare un -3% nel primo trimestre, con un calo verticale del -13,1% a marzo: tranne farmaceutica e alimentare, che rientravano nelle attività essenziali, la frenata ha coinvolto tutti i settori, con automotive, metalli e meccanica che accusano flessioni superiori al -10% nel primo trimestre 2020. Tra i più colpiti anche la filiera dell'ospitalità, del turismo e degli eventi, che più di tutti gli altri settori vedono crollare il clima di fiducia a maggio".

Già a fine anno la manifattura lombarda stava segnando il passo. Cosa provocherà ora questa pandemia sui bilanci del 2020 delle imprese milanesi, brianzole, lodigiane e pavesi?

"Gli impatti sono significativi e si possono già osservare nei primi numeri disponibili. Il fattore chiave è la riattivazione della domanda, sia interna sia estera. In particolare, due elementi pesano sulla velocità della ripartenza nel manifatturiero: le attese nel breve termine sugli ordini, che restano molto negative, e le scorte di prodotti finiti nei magazzini, che sono in accumulo in molti settori".

E in termini occupazionali?

"Le previsioni occupazionali nei prossimi mesi dipenderanno dalla velocità della ripartenza economica. Ma tra gennaio e marzo in Lombardia si rileva una diminuzione di -3mila occupati, causato da un calo di lavoratori indipendenti (-35mila) a cui si contrappone un aumento dei dipendenti (+32mila). Considerata la flessione dell'occupazione, la discesa del tasso di disoccupazione al 4,8% è un elemento negativo, in quanto riflette l'aumento degli 'inattivi', cioè quelli che hanno rinunciato alla ricerca di un impiego. Una situazione, quella del mercato del lavoro, che è influenzata dal blocco dei licenziamenti e dall'attivazione considerevole degli ammortizzatori sociali. Soluzioni di emergenza che non potranno durare a lungo. Basti pensare che le ore di Cassa Integrazione autorizzate per far fronte all'emergenza Covid-19 nella nostra regione sono state 295 milioni ad aprile e maggio, pari al 95% di quelle riferite all'intero anno 2010, picco della 'Grande Crisi".

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