Perché serve una "via italiana" per le startup
L'articolo a firma di Stefano Venturi, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Attrazione Investimenti, Competitività Territoriale, Infrastrutture per la Logistica e Trasporti, Startup - Wired - 21 ottobre 2019
In un mondo dove è sempre più necessario innovare per agganciarsi alle catene globali del valore, le startup diventano un fattore competitivo imprescindibile.
Su questo fronte la Lombardia rappresenta già un territorio molto fertile. Basti pensare all’alto tasso di natalità di startup knowledge intensive: qui ne sono nate circa 20mila tra il 2009 e il 2017, contro le circa 13mila del Baden-Württemberg e le 16mila del Rhône-Alpes, due tra le regioni a maggiore vocazione produttiva in Europa. La rilevanza delle startup knowledge intensive lombarde è anche testimoniata dal fatturato, pari a 8,4 miliardi di euro nel 2017, circa un terzo del totale nazionale, e dall’impiego di 119mila persone, un quarto del totale italiano (fonte Centro Studi Assolombarda).
All’interno di questo ecosistema, per dare ulteriore slancio allo sviluppo delle startup innovative, attraverso l’interazione con le imprese, e di favorire fenomeni di Open Innovation e Corporate Venture Capital, Assolombarda ha lanciato il progetto Startup Town. Oggi l’Associazione è incubatore di oltre 400 nuove realtà imprenditoriali e collabora, in questo ambito, con più di 70 partner tra cui Startup Italia, Le Village By CA, Plug&Play e Invitalia, e con importanti acceleratori italiani e stranieri. In questa logica di collaborazione, proprio con Italia Startup, il prossimo 25 ottobre, in occasione dell’annuale appuntamento di networking ‘Startup Reunion’, sigleremo in Assolombarda un accordo che allargherà ulteriormente questa rete. Oltre 1000 startup e 100 partner che potranno accedere a servizi ‘su misura’ su temi che vanno dalla scelta dei contratti di lavoro al supporto all’internazionalizzazione, dall’accesso al credito alla consulenza fiscale.
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