"Patto imprese-università. In seimila a scuola di futuro"
L'intervista di Pietro Guindani, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Innovazione e Capitale Umano, sul Corriere della Sera - 31 marzo 2020.
Pensare al futuro per Pietro Guindani, vicepresidente Assolombarda con delega a Università, innovazione e capitale umano, significa partire proprio dai giovani. E da quel ponte che da anni unisce l'associazione — per dimensione e rappresentatività la più importante del sistema Confindustria — al mondo accademico. Grazie anche all'accordo di collaborazione da poco rinnovato con le nove università di Milano e Pavia. "Lo scopo è la circolarità della conoscenza — spiega al telefono Guindani — dagli atenei alle imprese e viceversa. Penso al partenariato didattico, ai professionisti d'azienda che tengono lezioni all'università, ai laboratori didattici ma anche ai tirocini, ai corsi di laurea che in questi anni sono stati modellati rispondendo alle esigenze del mercato del lavoro".
Spesso vengono diffusi questi appelli di aziende che non riescono a trovare specifiche figure professionali. È solo retorica quella del «non si trova»?
"Bisogna mettere in sincrono la velocità competitiva delle imprese e dell'innovazione, con l'offerta formativa del mondo accademico. Dipende dai corsi di laurea, ma un percorso formativo dura almeno 3-5 anni, quindi anticipare i tempi del mercato del lavoro è fondamentale".
E in tre cinque anni le esigenze del lavoro cambiano a tal punto da far diventare i titoli di studio obsoleti?
"Portato al limite è un messaggio eccessivo, ma le imprese che competono sul mercato sanno che, mai come oggi, è importante avere la capacità di assorbire l'innovazione velocemente. Per questo con gli anni abbiamo intensificato il rapporto con le università e con le scuole di dottorato che hanno una doppia finalità: produrre ricerca scientifica e insegnare come fare ricerca anche nelle imprese, sul campo".
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