Ora parliamo di produttività Intervista

Ora parliamo di produttività

L'intervista a Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, sul Foglio Quotidiano - 5 dicembre 2019

Firenze. Si è parlato tanto delle colpe del governo sul caso Ilva. Ora però vorremmo capire da Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, se è possibile anche parlare male dei padroni. Non è che c'è anche qualche colpa di Mittal in questa vicenda?

"Io a questo gioco non ci sto. Vedo un'Italia che è combattuta nel discutere se ha ragione questo o se ha ragione quello. Per me e per i rappresentanti delle imprese il punto è un altro: questo paese vuole ancora continuare a produrre acciaio o vuole produrre cozze? Questo è veramente dirimente. Se vogliamo produrre acciaio, e io credo che questo paese abbia bisogno dell'acciaio, capiamo come. L'Italia non è più realista. È un paese che sta ragionando di cose che non esistono e non guardiamo alla realtà dei fatti. Vi faccio alcuni esempi. Si sta discutendo se è giusto o no rivedere il business plan che era all'origine del contratto firmato da Mittal. Ma il mondo è cambiato in questo anno, ve ne siete resi conto? I numeri non stanno più in piedi. La questione non è se Mittal fa il furbo. Qui si tratta di vedere cosa sta succedendo nel mondo. È questa la discussione su cui vorrei stare".

Crede che il governo abbia la capacità di venire fuori da questo inguacchio terribile?

"Il governo deve per forza venirne fuori. Ha creato il problema e lo deve risolvere. Tutti parlano senza ricordare. Ilva nasce nel '62 dallo stato. È lo stato a fare i parchi minerali scoperti e siamo noi che abbiamo pagato 15 mila miliardi di vecchie lire per fare l'acciaio dello stato - che non funzionava -; è il comune di Taranto che porta le case vicino allo stabilimento; viene privatizzato perché non è più possibile gestirlo; viene dato ai Riva che lo gestiscono in modo giusto o sbagliato; interviene la magistratura e poi 7 anni di gestione commissariale, che non porta a nulla se non a bruciare le risorse. Viene fatta la gara e data a Mittal. Questa è la storia e ce la dobbiamo ricordare altrimenti non risolviamo i problemi e non siamo realisti. Mittal stava facendo gli investimenti su quella che era la copertura dei parchi. Perché qui ne parliamo ma nessuno è stato a Taranto. Andate a vedere cosa sono i parchi minerari. Coprire quei parchi non è uno scherzo. La questione dello scudo penale non nasce dai Mittal ma dalla gestione commissariale, perché i commissari non firmavano più dato che nessuno si assumeva più le responsabilità. Quindi capiamo di cosa stiamo parlando, interveniamo e facciamo le cose per bene".

Quanti iscritti di Assolombarda vi hanno segnalato problemi per le loro aziende in altre zone d'Italia relativi alla crisi dell'Ilva?

"E' una crisi che sta colpendo. Noi siamo concentrati sugli 11.000 dipendenti diretti, ce ne sono 6.000 delle piccole e medie imprese che lavorano a Taranto ma abbiamo circa un centinaio di imprese che lavorano nei nostri territori e che per commesse dirette o indirette su Ilva già stanno risentendo della crisi".