"Molte nostre aziende riducono i turni di produzione. Non bastano misure una tantum"
L'intervista di Alessandro Spada, Presidente Assolombarda, su Repubblica
Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, il Pil è dimezzato. Cosa c'è dietro l'angolo?
"Gli effetti della guerra purtroppo iniziano a farsi sentire. A marzo, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, la fiducia e la domanda erano rimaste consistenti, ma perché risentivano del volano dei mesi precedenti. Da aprile, abbiamo iniziato a vedere il portafoglio ordini crescere in maniera decisamente più ridotta".
Abbiamo toccato il fondo?
"Siamo di fronte a una somma di problemi. Finché è uno possiamo caricarcelo sulle spalle, due con maggiore difficoltà, ma con tre non si riesce a gestire. Quando mancano i prodotti per completare il ciclo produttivo, la catena del valore si spezza".
Pesa più la guerra o il caro energia?
"È il combinato dei due che provoca una crisi così significativa. Lo shock energetico tocca tutti i settori perché tutti i comparti pagano le bollette, con gomma plastica e meccanica tra i più impattati. Il tema del reperimento delle materie prime riguarda soprattutto il manifatturiero. Nessuno di noi era pronto a dover fronteggiare eventi di tale portata".
Come giudica l'ultimo intervento del governo?
"Tutti i contributi possono aiutare quando non sono degli interventi spot".
Cioè?
"Misure come 200 euro distribuiti su una platea così larga non so quanto potranno essere efficaci rispetto a misure strutturali. Noi chiediamo da tempo un taglio del cuneo fiscale. Siamo in un momento eccezionale. Per questo servono misure di lungo termine".
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