L'Italia non migliorerà la sua economia con dosi inutili di sovranismo Intervista

L'Italia non migliorerà la sua economia con dosi inutili di sovranismo

L'articolo a firma di Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda - Il Foglio - 23 aprile 2019

Al direttore - Si avvicinano le elezioni europee. E' un appuntamento troppo importante perché le imprese rinuncino a ricordare nel confronto pubblico il patrimonio straordinario di idee e valori che la dimensione europea per noi rappresenta. In questi ultimi anni l'atteggiamento degli italiani verso l'Europa ha cambiato segno. L'euroscetticismo è avanzato nell'opinione pubblica italiana. La ragione non è solo la perdita di reddito pro capite tra le più intense in area Ocse, visto che in Italia siamo oggi al di sotto del livello del 2000 mentre da allora la media Ocse è salita del 22 per cento. Le persistenti difficoltà italiane sono figlie di un complesso di scelte ed errori di lungo periodo e per comprenderli può essere utile rifugiarsi nel passato. E' illuminante ad esempio ciò che si ritrova negli interventi alle assemblee dei banchieri italiani di Guido Carli, durante i suoi quindici anni come governatore della Banca d'Italia e poi come ministro del Tesoro nei primi anni Novanta, che culminarono nella sua firma al Trattato di Maastricht. Sono già compiutamente indicati i problemi con cui restiamo alle prese oggi. A partire dal rispetto di un principio essenziale: l'autonomia e l'indipendenza di Via Nazionale. Eppure oggi vi è qualcuno che, nel dibattito e innanzitutto nella politica italiana, tenta di tornare a un asservimento della politica monetaria ai cicli elettorali della spesa pubblica. Dovrebbe essere considerato un attentato alla stabilità della nostra economia e alla credibilità delle nostre istituzioni.