L'Italia deve tornare al lavoro
L'intervista di Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, sul Foglio - 3 aprile 2020
I nuovi tic anti industriali. La tentazione di trasformare le imprese in nemiche della salute. Il modello Morandi per ripartire. La lentezza del governo nel ragionare sul dopo. Parla Bonomi, capo di Assolombarda.
Esiste un virus che ciascuno di noi cerca nel suo piccolo di combattere ogni giorno e quel virus è lo stesso che ogni giorno uccide migliaia di persone, è lo stesso che da giorni tiene a casa milioni di esseri umani, è lo stesso che da mesi ha traghettato le nostre vite verso l`orrendo lido della paura. Esiste poi un altro virus meno letale ma non meno pericoloso che coincide con una patologia prodotta dalle misure rese necessarie per combattere l`altro virus e la caratteristica di questo secondo virus è quello di essere un veicolo di infezione devastante per il nostro benessere prima ancora che per le nostre vite. Una strategia per governare il primo virus, quello letale, il governo l`ha trovata, sta portando i suoi frutti e ci permetterà di tornare forse non troppo tardi a una pre-normalità.
Una strategia per governare il secondo virus, quello economico, che diventerà invece necessaria quando il governo deciderà di riaprire a poco a poco il paese, al momento sembra essere invece una strategia non chiara, in assenza della quale l`Italia rischia di ritrovarsi in un abisso chiamato decrescita. E dunque il tema dei prossimi giorni, e forse delle prossime ore, resta questo: come ripartire, quando ripartire, con cosa ripartire, in che modo ripartire e soprattutto cosa fare per ripartire evitando di rendere vani i sacrifici fatti in questi mesi? Carlo Bonomi è un imprenditore del settore biomedicale, è da anni il presidente di Assolombarda, il prossimo 20 maggio potrebbe diventare il nuovo presidente di Confindustria e in una lunga conversazione con il Foglio accetta di ragionare attorno a quello che è il tema dei temi: come evitare che l`Italia guarisca morendo. "L`Italia vive una fase drammatica e non credo sia opportuno fare polemiche su ciò che è stato fatto finora. Ciò che penso sia utile è ragionare sul futuro e rispetto a ciò mi viene da dire prima di tutto una cosa: è ora di rendersi conto che la fase del tutti a casa non può durare ancora a lungo ed è ora di rendersi conto che in modo graduale l`Italia deve riaprire".
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