L'innovazione non può mai essere fine a se stessa Intervista

L'innovazione non può mai essere fine a se stessa

L'articolo a firma di Gioia Ghezzi, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Sviluppo sostenibile e Smart Cities - Domus, ottobre 2018.

Che cosa intendiamo quando parliamo di "smart city"? Di intelligenza applicata alla città, nel senso etimologico del termine: inter e legere, la capacità di leggere attraverso, e dentro, gli eventi. Il mondo si sta spostando sempre più verso grandissimi agglomerati urbani: per esempio, la Cina sta costruendo una rete di 19 mega hub capaci di ospitare fino a 150 milioni di persone ciascuno e collegati da una rete di treni ad altissima velocità. Quindi, risolvere il problema della sostenibilità significa sempre più costruire città che rispondano ai bisogni delle persone e delle imprese senza ferire l'ambiente. È necessario inquadrare innanzitutto la funzione della città, identificare con precisione i bisogni attuali, prevedere quelli futuri: lavoro, business, salute, trasporto, tutela dei dati... Venendo al caso di Milano, occorre stabilire un metodo intelligente per definire il suo perimetro territoriale. Ogni giorno al confine del Comune si registrano 2,28 milioni di spostamenti di scambio: la popolazione sostanzialmente raddoppia durante le ore diurne. Una buona metà di questi cíty user proviene dall'area metropolitana di Milano, una parte viene dagli altri comuni lombardi e una porzione significativa anche da oltre i confini regionali. Non un semplice fenomeno di pendolarismo, dunque, ma una dinamica che mette in discussione il perimetro amministrativo e ci costringe a ragionamenti articolati.