Lasciateci coltivare questo piccolo miracolo italiano Intervista

Lasciateci coltivare questo piccolo miracolo italiano

Intervista del Presidente Alessandro Spada su Tempi - agosto 2023

Nucleare? Sì, grazie. E poi: più Europa, a patto che sia solidale (leggi: Eurobond) e meno rigida sulle regole di bilancio, ma soprattutto che pensi alle sfide poste da Stati Uniti e Cina e guardi meno al proprio ombelico "verde". Se al governo Meloni servisse un'agenda delle cose da fare, Alessandro Spada è pronto a servirgliela. Il presidente di Assolombarda, l'associazione che riunisce le imprese del più importante tessuto produttivo del paese, ha le idee chiare e in un colloquio con Tempi approfondisce i temi già toccati nel suo intervento di inizio luglio, davanti al gotha dell'imprenditoria lombarda e alla stessa premier. Senza dimenticare il lascito, di capitano d'industria e di uomo delle istituzioni, di Silvio Berlusconi.

Presidente Spada, in quello che per molti era il passaggio più importante del suo discorso all'ultima assemblea generale di Assolombarda, lei ha detto: "Noi siamo, per natura geografica, nel cuore dell'Europa e, per capacità industriale e ruolo progettuale, il cuore dell'Europa", ma cosa c'è ancora da correggere nel rapporto tra Roma e Bruxelles?

"Sono, sicuramente, diversi i dossier sui quali occorre concentrarsi. Ma mi permetta di partire da una considerazione necessaria: occorre che l'Unione Europea cominci, concretamente, ad avere una maggiore consapevolezza della forza, della competitività e della reattività della nostra industria manifatturiera. Un settore che, nel nostro paese, dopo aver contribuito con una crescita del 14,1 per cento del suo valore aggiunto alla ripresa economia del 2021, è aumentato dello 0,3 per cento nel 2022. Dobbiamo essere profondamente orgogliosi del nostro modello manifatturiero. Se siamo la seconda manifattura d'Europa e il quinto paese al mondo per il più elevato surplus commerciale con l'estero è grazie soprattutto al contributo decisivo dei nostri territori che insieme costituiscono una delle più grandi regioni manifatturiere d'Europa, la prima in assoluto per numero di unità locali manifatturiere. Noi abbiamo la forza economica di uno stato intero: Roma e Bruxelles hanno, quindi, la responsabilità di esserne pienamente consapevoli perché è da qui che si costruisce la politica industriale nazionale ed europea dei prossimi decenni".

Leggi l'intervista completa disponibile scaricando il pdf correlato.

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