"La crisi sanitaria? Il mix pubblico e privato è un valore da difendere"
L'intervista di Sergio Dompé, Vicepresidente Assolombarda con delega alle Life Sciences, sul Corriere della Sera - 23 maggio 2020
L'emergenza Covid-19 ha messo il modello lombardo della sanità sotto la lente. Numerose le critiche: dal mancato lockdown delle zone più colpite all'insufficienza dei tamponi per le diagnosi, alla debolezza della rete di medicina sul territorio. Fino all'attacco frontale messo a segno dal M5S in parlamento. Il modello della sanità lombarda è centrato sulla collaborazione pubblico-privato. Inevitabile che la sanità privata lombarda, con le sue declinazioni nella ricerca e della farmaceutica, si sentisse chiamata in causa. A dare voce al punto di vista di questo ampio settore è il vicepresidente di Assolombarda per le Scienze della vita, Sergio Dompé.
Va fatta una riflessione sul modello Lombardia ora che l'emergenza Covid sembra superata?
“Le riflessioni serie e costruttive sono sempre benvenute. Ma a vedere come sono andate le cose l'altroieri in parlamento, l'impressione è che non ci siano le condizioni. Ho visto attacchi puramente strumentali mentre dovremmo ricordare il valore della sanità lombarda fatta di persone dedite e capaci, un'alta qualità delle cure e un'ampia offerta che garantisce una pluralità di scelte perché ha contribuito nel tempo a creare poli di eccellenza”.
Ce l'ha con il M5S?
“Ho trovato persone con cui dialogare seriamente in ogni contesto, compreso il Movimento Cinque Stelle. Non vorrei buttarla in politica. Di certo ce l'ho con una brutta tendenza, tutta italiana, a spingere il confronto sui toni più bassi. Strumentalizzando le questioni”.
Il Pd e lo stesso ministro della Salute Speranza è sembrato a disagio...
“Vedo nel ministro una persona onesta e senza pregiudizi che sta cercando di fare il suo lavoro al meglio, cercando soluzioni. Mi pare l'atteggiamento più corretto: il punto per tutti dovrebbe essere lavorare insieme per vedere come migliorare nell'interesse della comunità”.
Nemmeno il Pirellone finora ha fatto alcuna autocritica costruttiva...
“Stiamo sul merito, che è il modo di affrontare le questioni che tutti condividiamo in Assolombarda. Per fare questo, non possiamo che partire da un'analisi dei risultati portati dalla sanità Lombarda in tempi di pace. La nostra regione garantisce cure di altissima qualità per i cittadini, a fronte di un investimento in sanità pari al 5,3% del Pil (la media in altre regioni è il 7% e negli Usa è oltre il 16%): il risultato è di massima efficienza. Non a caso scelto anche da molti italiani che abitano in altre Regioni. Tutto questo non può essere cancellato”.
Il sistema ha un'alta reputazione, forse per questo le aspettative erano elevate. Che cosa non ha funzionato?
“Vede, può accadere di trovarsi in una tempesta con onde alte dieci metri. Ma di solito puoi contare su Gps, meteo, radar. Sai come affrontare la situazione, per quanto difficile. Invece in questo caso non c'erano le informazioni! Dalla Cina non sono arrivate indicazioni tempestive. E, quello che è ancora più grave, nemmeno l'Oms ha previsto la portata della pandemia”.
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