Industria 4.0 bloccata. Era il cuore della ripresa
L'intervista a Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, sul Cittadino MB - 5 dicembre 2019
La Lombardia è leader in ricerca e sviluppo e ha già intrapreso la strada dell'open innovation, allacciando rapporti di sistema con le università. Ma le aziende pagano il ridimensionamento del programma di industria 4.0 attuato dal primo Governo Conte. Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, traccia la strada per sostenere l'innovazione nelle aziende.
Quanto pesa l'innovazione sullo sviluppo di un'azienda e in cosa le aziende hanno più bisogno di innovare? Investono sufficientemente in questo campo?
"Il posizionamento futuro della Lombardia nel panorama competitivo globale vede nell'innovazione una leva fondamentale. Se il campo di gara è sovranazionale, è a livello locale che si svolge la fondamentale integrazione tra i diversi attori che vi operano: sistema di istruzione e di ricerca, imprese e istituzioni. L'innovazione è infatti un ecosistema più che un processo ed è questa interazione tra attori – particolarmente fertile nel sistema polisettoriale e multidimensionale lombardo- che facilita lo sviluppo e l'applicazione della conoscenza, innescando dinamiche virtuose che si compiono nel trasferimento tecnologico e portano a ulteriore innovazione e sviluppo. Nel contesto nazionale, i numeri aggiornati confermano la leadership lombarda. Se, con 10 milioni di abitanti, la Lombardia concentra il 17% della popolazione italiana e, con 391 miliardi di euro, il 22% del PIL nazionale, il peso della regione rispetto alla capacità di innovazione dell'Italia è molto superiore. Infatti, in Lombardia avviene il 21 per cento della spesa in R&S nazionale, si effettua il 27% della ricerca scientifica maggiormente citata a livello globale, vengono registrati il 32% dei brevetti, lavorano il 28% degli occupati nei settori più avanzati del manifatturiero, ed è lombarda la sede del 22% delle startup knowledge intensive nazionali".
Ci sono strumenti adeguati dal punto di vista legislativo per sostenere i programmi di innovazione delle aziende? La politica sta tenendo conto delle esigenze delle imprese sia in termini normativi, sia per quanto riguarda le risorse economiche a disposizione?
"La risposta a questa domanda è la sintesi di una delle due cause di rallentamento dell'economia e dell'industria italiana da inizio del 2018 a tutto il 2019. Se infatti una componente rilevante è stata rappresentata dal freno della domanda estera effetto della guerra sui dazi scatenata dagli USA, la componente domestica della minor domanda interna è stata ancora più forte. Ed essa non è tanto dovuta ai consumi stazionari o in aumento dello zero virgola, costante purtroppo negli ultimi anni, quanto alla rilevante frenata degli investimenti pubblici - hanno continuato a scendere a favore della spesa corrente, malgrado la promessa in senso opposto - ma soprattutto al gelo caduto sugli investimenti privati e delle imprese. La ragione è presto detta: il fortissimo ridimensionamento a Industria 4.0 determinatosi per iniziativa della politica con le misure assunte dal governo Conte1, e l'effetto dissuasivo sugli investimenti esteri in Italia dovuto sia alla ripresa dello spread l'anno scorso sia a segnali di forte incertezza del diritto espressi nel campo delle concessioni pubbliche e in vicende paradigmatiche come quelle dell’Ilva".
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