«Il motore industriale lombardo va sostenuto nella innovazione» Intervista

«Il motore industriale lombardo va sostenuto nella innovazione»

Intervista del Presidente Alessandro Spada sul Sole24Ore - 1 febbraio 2023

Una spinta decisa all'innovazione. E poi sostegno alla formazione, rilancio degli ITS, un cambio di passo nelle infrastrutture, burocrazia più rapida per le fonti rinnovabili e non solo. Guardare al futuro, per il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, significa anzitutto ripartire da qui, da alcuni dei fattori abilitanti che diventano elementi chiave per consentire alla manifattura lombarda di continuare a crescere.

Richieste rivolte alla politica, con l'occasione delle imminenti elezioni regionali a rappresentare uno snodo importante per la prima area manifatturiera nazionale, responsabile di oltre un quinto del Pil italiano, mezzo miliardo di export al giorno, un terzo dei brevetti totali. "La frenata in atto è evidente - spiega Spada - e quindi occorre agire senza indugio per ridare slancio a un territorio che è motore della crescita nazionale: se rallenta la Lombardia rallenta l'intero Paese". Se il passato recente è positivo, con un'industria lombarda già 11 punti oltre i livelli pre-Covid, il futuro pare meno brillante, con l'ipotesi di un progresso dello 0,6% nel 2023.

"Il sistema delle imprese ha dimostrato la sua forza e ha tenuto ma lo scenario in cui operiamo ora è decisamente complesso. Tenendo conto del ruolo della manifattura, pilastro dello sviluppo e della crescita, chiediamo anzitutto alla prossima amministrazione di sviluppare una politica a sostegno dell'innovazione, principale leva per competere nel mondo; la politica aiuti le imprese a far crescere il territorio più produttivo d'Italia". Percorsi da sostenere con finanza agevolata, favorendo il credito delle Pmi e attivando la massima semplificazione amministrativa. Ma operando anche per chiudere il gap sempre più ampio tra domanda e offerta di lavoro.

"Il mismatch, con difficoltà di reperimento in quasi una assunzione su due, è ormai assolutamente preoccupante. A fronte di un mercato del lavoro che cambia così rapidamente dobbiamo essere altrettanto veloci e investire in reskilling e formazione continua. Gli ITS vanno rafforzati e 'raccontati' meglio, perché i numeri sono ancora del tutto inadeguati mentre è proprio qui che si trovano le professionalità necessarie alle imprese. Occorre poi in generale puntare ad ampliare l'offerta, con sostegni alla genitorialità e all'occupazione femminile. Perché se a Milano il quadro non è così preoccupante, altrove la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora insoddisfacente".

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