"Il governo non abbandoni le startup. Bonomi loro alleato"
L'intervista di Stefano Venturi, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Attrazione Investimenti, Competitività Territoriale, Infrastrutture per la Logistica e Trasporti, Startup - StartupItalia - 7 maggio 2020
"Le startup sono come pulcini che vogliono diventare aquile. Ma sono fragili, alle loro prime prove di volo. In questa fase di crisi chi ha un prodotto o un servizio vive un momento di sospensione delle attività. Ma di una cosa sono convinto: il paese ha bisogno ancora di più delle startup perché sono la punta dell’open innovation". In un’intervista a StartupItalia, il vicepresidente di Assolombarda, Stefano Venturi (che ha anche la delega alla startup), ha parlato delle misure necessarie per non disperdere la ricchezza accumulata negli anni dall’ecosistema dell’innovazione. "Quel che va evitato è che molte realtà innovative falliscano non perché il loro business è inadeguato, ma perché c’è discontinuità nei flussi di cassa". Per questo Assolombarda si è unita alla proposta di Italia Startup con sei proposte concrete rivolte al Governo. A pochi giorni dalla designazione di Carlo Bonomi alla Presidenza di Confindustria – di cui Assolombarda rappresenta l’associazione più importante – Venturi ha garantito: "Sarà un alleato delle startup".
Nell’ottica del vicepresidente Venturi, senza startup le imprese perderebbero la spinta all’innovazione. "Un conto è inventare, ovvero trasformare denaro in idee, un altro è innovare che è trasformare queste idee in business". Nei giorni in cui l’Italia si affaccia a un futuro sempre più incerto, con la Commissione Europea che prevede un crollo del PIL del -9,5% nel 2020, è fondamentale che il Governo e la politica lavorino per garantire le risorse adeguate. "Ci uniamo all’appello fatto da Italia Startup con sei proposte concrete. Innanzitutto suggeriamo che il Fondo Nazionale Innovazione gestisca un venture debt convertibile: 200 milioni di euro e un massimale di un milione di euro per ogni operazione. Non soldi a pioggia. Ci sarebbe un meccanismo di co-matching pubblico-privato nel quale il Fondo finalizza l’85% dell’investimento, a fronte dell’investimento del 15%, attivato dal privato".
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