Flat tax per i neoassunti. La Bce fermi il rialzo dei tassi
Intervista del Presidente Alessandro Spada sul Corriere della Sera - 5 luglio 2023
"Una flat tax del 5% sulle retribuzioni dei giovani under 35 per i primi 5 anni di lavoro e poi del 15% per i successivi 5 anni". È la proposta che lancia il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, per sostenere il potere d'acquisto di chi inizia a lavorare. Non piace invece a Spada il salario minimo per legge proposto dai partiti di sinistra. Perché?
"Perché potrebbe avere effetti controproducenti per gli stessi lavoratori. In Italia la contrattazione è molto sviluppata e bisogna far in modo che aziende e sindacati non trovino conveniente applicare contratti pirata. Stabilire per legge 9 euro lordi l'ora, inoltre, potrebbe indurre nuove aziende ad applicare solo il salario minimo, non aderendo a contratti nazionali che oltre al salario contengono una serie di tutele per i lavoratori e aspetti normativi".
Che giudizio dà sul governo Meloni?
"Il governo è entrato in carica in un momento complesso. Si è mosso con cautela senza creare sconquassi nei conti pubblici e nei rapporti con l'Ue. Ora è atteso alla prova del nove con la legge di Bilancio. Ci aspettiamo che renda strutturale il taglio del cuneo, trovando almeno 16 miliardi l'anno, che realizzi appunto la flat tax per i giovani e porti avanti il Pnrr".
Cosa che appare sempre più difficile.
"Non dobbiamo perdere nemmeno un euro delle risorse del Piano. Per questo diciamo che quello che non si riesce a spendere sugli interventi previsti nel Pnrr lo si trasformi in crediti d'imposta per le imprese che investono".
Se il Pnrr va in crisi si rischia la recessione, dopo la frenata dell'industria?
"Guardi, dopo che nel 2021 e 2022 siamo cresciuti di quasi 11 punti e nonostante per il 2023 le previsioni non fossero brillantissime, siamo riusciti a ribaltare le attese e l'Ue e l'Ocse stimano per l'Italia una crescita dell'1,2% e Bankitalia dell'1,3%. Per ora, quindi, la situazione è sotto controllo. Certo sul manifatturiero c'è un rallentamento, dovuto anche al fatto che la Germania è in recessione. Quindi non dobbiamo rilassarci".
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