"Ci colpisce la modalità dell'agguato. Milano, la città-traino del Paese stia attenta alle infiltrazioni criminali"
L'intervista di Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda - Huffington Post - 12 aprile 2019.
A Milano si spara, come nel resto del Paese. Si spara in centro in una delle settimane vetrina della città-vetrina per eccellenza, e non si può non pensare che invece che nel luogo del boom post-Expo si sta in una città, purtroppo, pienamente italiana.
"Milano: è la città che deve trainare il Paese ma che deve stare attenta a non farsi ancorare in un pericoloso effetto elastico". Per il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, non si scappa da "Milano, Italia", e i fatti di sangue di un venerdì mattina - "un agguato di cui colpiscono le modalità" - sono il sintomo di un sistema criminale che sta sviluppando "nuove modalità di infiltrazione, non solo legate al mondo della droga, ma anche a fenomeni come lo smaltimento di rifiuti di natura industriale". Bonomi che non esita a parlare di "Terra dei fuochi lombarda", e chiede al governo e alla politica non polemiche, lontane dal metodo meneghino, ma "legalità al centro dell'agenda".
Presidente Bonomi, a Milano, alle 8 di mattina, in piena Design Week, si spara in centro come fossimo a Gomorra?
"Ovviamente quello che è successo ci colpisce per la modalità. Non è una consuetudine per una città come Milano. D'altra parte però sono due anni - da quando sono presidente di Assolombarda - che tengo alta l'attenzione sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio. Sono molto preoccupato. Inutile eludere il problema. Un terzo delle multinazionali che sono in Italia operano a Milano. E il tema della legalità lo pongono sempre! Per questo mi piacerebbe che la legalità, oltre alla sicurezza, fosse nell'agenda politica di questo governo".
Da destra accusano, Milano non è Design Week e Navigli, come sostiene la sinistra, ma è un Far West. Chi ha ragione?
"La narrazione di Milano sta nel mezzo. E' vero che la città sta vivendo un momento molto bello, ma non deve pensare che tutto il Paese sia nella stessa condizione di euforia. E allo stesso modo Milano deve essere di traino sapendo che da sola non ce la può fare. Milano è ancorata al tutto il Paese. E' sempre e comunque Milano, Italia. E stiamo anzi attenti all'effetto elastico, di una città che corre e poi viene tirata via violentemente. Insomma, dovere di una città come Milano è avere equilibrio, non crogiolarsi nel successo di questo periodo, ma avere una missione per il Paese. Deve essere la prima a mettere in luce questi fenomeni negativi per contrastarli".
Dal vostro punto di osservazione, quali sono i fenomeni negativi? Milano è - anche - criminale?
"Milano è molto ricca e dove c'è ricchezza c'è attrazione di criminalità. Non solo droga, ma anche fenomeni come lo smaltimento dei rifiuti di natura industriale. Milano deve riqualificare 6,5 milioni di metri quadri, sappiamo che sono aree particolarmente sensibili. Ormai conviene più smaltire illegalmente una tonnellata di rifiuti industriali che spacciare, e per assurdo si rischia anche di meno. Considerato che non riusciamo più a spostarli, possiamo purtroppo parlare di "Terra dei fuochi" in Lombardia".
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