Dichiarazione di Gianfelice Rocca alla presentazione del rapporto di Banca d’Italia
Intervenendo alla presentazione del rapporto sull’economia della Lombardia redatto dalla Banca d’Italia, il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, ha dichiarato: I segnali di svolta del ciclo si stanno finalmente irrobustendo.
“Il quadro complessivo tracciato da Bankitalia per la Lombardia coincide larghissimamente con le rilevazioni che conduciamo come Assolombarda. I segnali di svolta del ciclo si stanno finalmente irrobustendo. Quasi metà delle nostre imprese ha chiuso il bilancio 2014 con un fatturato in crescita. La fiducia nel manifatturiero e dei consumatori è sui massimi. La svolta sull’export risale all’estate scorsa. Ora si tratta di vedere come evolverà nel 2015”.
“Rispetto ai dati di fine 2014 a cui si riferisce Bankitalia – ha detto Rocca - abbiamo in aggiunta i primi andamenti dell’occupazione nel 2015, e le risposte che le nostre imprese in Assolombarda hanno dato a un’indagine su come intendano orientare la propria domanda di lavoro, alla luce del Jobs Act e della decontribuzione dei nuovi contratti a tutele crescenti. Il 46,8% delle nostre imprese prevedono di assumere nel 2015, e di queste il 23,5% con un aumento complessivo di dipendenti rispetto alle piante organiche 2014, e il 27,6% a parità di dipendenti ma con conversioni a tutele crescenti rispetto ai precedenti contratti. Sono indicazioni molto incoraggianti”.
“La nostra convinzione, a maggior ragione osservando i gap territoriali, reddituali e occupazionali aggravatisi nel nostro Paese in questi anni di crisi, è che l’Italia non tornerà a tassi medi di crescita reale del 2% se Milano non vola”. “Imboccare con decisione questa strada – ha proseguito Rocca - significa chiamare le imprese a un forte impegno di miglioramento e, talora, di vera e propria discontinuità. Lo dico con particolare forza, perché non mi piace una cultura d’impresa che talora sembra fatta solo di critiche a fattori esogeni e responsabilità altrui. Siamo fortemente impegnati perché le nostre imprese accrescano i propri livelli di digitalizzazione, perché le imprese familiari estendano la propria quota di gestione affidata a manager, perché si allarghi sempre più la contrattazione aziendale volta a rilanciare merito e produttività. Sono tutti step necessari per entrare a pieno titolo in una nuova e necessaria dimensione di Industry4.0, che a propria volta è un traino per l’export e l’internazionalizzazione delle nostre imprese. Dotarsi di infrastrutture tecnologiche digitali coerenti con la rivoluzione Industry4.0 comporta, per chi realizza digitalizzazione medio-alta, performance di maggiore produttività fino al 40% nelle nostre rilevazioni, con innalzamento della probabilità di esportare sino al 15%”.
“L’innovazione è fondamentale: dalla ricerca, alla capacità di scaricarla concretamente a terra nelle imprese. E’ bene ricordare, come fa Bankitalia, che in Lombardia si produce una buona collaborazione tra Università e imprese, visto che il 5,7% delle pubblicazioni universitarie lombarde è realizzato con partner industriali, sostanzialmente in linea con la media europea”.
Infine Rocca ha toccato il punto nodale del credito e degli investimenti. “Bankitalia – ha detto Rocca - ci offre i dati relativi al rallentamento dei finanziamenti alle imprese lombarde, proseguiti nel 2014 e nel 2015, sia pure a un ritmo in corso di graduale attenuazione. E al rallentamento degli investimenti in Lombardia, pari a una media annuale del 4,3% tra 2008 e 2011, e ancora del 5,6% annuo tra 2012 e 2014 secondo Prometeia”.
“Tutti i dati a nostra disposizione mostrano che la mole crescente di credito deteriorato nel sistema bancario continua ad esercitare un effetto di freno nella ripresa degli investimenti. In particolare, il problema che si pone è quello di individuare forme adeguate e alternative per la valutazione delle garanzie e del rischio di credito per le piccole imprese, alla luce del progressivo irrigidimento dei criteri patrimoniali, dettato dal passaggio da Basilea 2 a Basilea 3”.
“Noi diamo atto alla Banca d’Italia e al suo governatore – ha concluso Rocca - di tornare a sollevare questa questione nell’agenda pubblica italiana praticamente ogni settimana”.
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