Bonomi su Ema: “Intervenga il Capo dello Stato”
La dichiarazione di Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, in occasione del convegno biennale del Centro Studi di Confindustria.
Verona, 15 febbraio 2018 – “Oggi al convegno biennale del Centro Studi di Confindustria un’attenzione particolare è stata giustamente dedicata all’eccellenza di Milano. Proprio per questo, come presidente di Assolombarda desidero a nome di tutti i miei associati rivolgere un appello al livello più alto delle istituzioni della Repubblica” – afferma Carlo Bonomi.
“Faccio appello al Governo affinché si faccia sistema per fare tutto il necessario per la contestata assegnazione di EMA. Occorre tentare ogni strada per ribaltare un esito che si è rivelato viziato da gravissime violazioni formali. L’esame delle proposte in campo è stato mal istruito in sede di verifica preventiva, è stata accolta dal segretariato generale la richiesta di secretazione di parti del dossier presentato da Amsterdam; grazie a tutto questo non sono state valutate a dovere lacune essenziali come la mancanza assoluta di una sede adeguata all’Autorità Europea”.
“Tutte le strade possibili devono essere a questo punto tentate: dalla battaglia politica che l’Italia deve condurre nella maniera più ferma contro la ratifica che il Parlamento Europeo è chiamato a dare alla decisione del Consiglio Ue del 20 novembre scorso, all’impugnativa giudiziale davanti alla Corte del Lussemburgo”.
“Come Assolombarda stiamo assicurando tutto il nostro sostegno alle diverse iniziative istituzionali in corso, insieme al Comune di Milano, alla Regione Lombardia, a tutte le altre associazioni d’impresa, al sistema delle Università e della Ricerca ambrosiano”.
“Tuttavia non basta: è il massimo livello istituzionale quello che deve levare la propria voce. La decisione a favore di Amsterdam è stata assunta con un metodo opaco e, quindi, inaccettabile. Il governo e Gentiloni devono mobilitarsi in una campagna energica con tutte le cancellerie europee”.
“E siamo altresì convinti che sia una questione di tale interesse strategico nazionale, a fronte di violazioni procedurali tanto gravi in Europa, che lo stesso Capo dello Stato, come supremo garante delle istituzioni italiane, vorrà e saprà trovare il modo per essere ascoltato dalle più alte autorità di tutti i Paesi membri della Ue”.
“Non ne va solo di Milano e delle sue eccellenze. Ne va dell’Italia, ne va della stessa credibilità delle regole europee. Perché, come ha ricordato ieri il Presidente Mattarella nell’incontro a Dublino con il Presidente irlandese, bisogna recuperare il consenso dei cittadini italiani verso l’Europa. L’autorevolezza di una istituzione si riconosce anche nel saper ammettere i propri errori e non attraverso la costante negazione degli stessi. Altrimenti non lamentiamoci poi, se vincono i populismi per reazione a tali storture”.
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