I passi dall'idea all'impresa

Avere un’idea imprenditoriale significa avere il nucleo intorno al quale si può sviluppare un processo produttivo di bene o servizio che abbia una fattibilità operativa e una giustificazione economica.

Il nucleo deve contenere la caratteristica fondamentale di fornire un valore aggiunto per qualcuno disposto a pagarlo.

Fare impresa inizia col disegnare intorno all’idea un processo convincente con delle regole fondamentali che occorre studiare prima di iniziare.

La relativa facilità con cui ci si promuove da inventori a imprenditori soprattutto di applicazioni informatiche non deve lasciar credere che il successo economico sia a portata di mano. Il processo realizzativo e di vendita va studiato con un’analisi accurata, avendo accertato prima quale sia il target di mercato raggiungibile con le risorse che si intende mettere a disposizione. Non serve iniziare ad ipotizzare un numero di clienti basandosi su dati statistici di quote di mercato : serve spiegare a se stessi come convincere i primi dieci clienti.

I passi più importanti sono elencati di seguito.

Prima di tutto la mente deve essere rivolta ai clienti e ai ricavi che si porteranno casa e quando. Un numero preoccupante di inventori non pensa alla prima incognita di impresa: i ricavi che potrà conseguire.

  1. La definizione del prodotto o servizio. Qual è il valore economico che il Cliente è disposto a pagare?
  2. L’impresa che nasce deve essere vitale. Ciò significa che deve essere in grado di sostenere i costi iniziali fino al pareggio, di arrivare al profitto, di reintegrare e remunerare il capitale iniziale.
  3. Qual è la redditività programmata a regime (per attrarre nuovi capitali)?
  4. Scrivere e sviluppare i piani operativi. Chi fa che cosa, quando e quanto costa? Quest’analisi permette di valutare ex ante il capitale necessario per il decollo. Così si riducono i rischi di esaurirlo quando non ci sono ancora ricavi sufficienti a compensare il fabbisogno quotidiano di denaro. Problema molto comune nella attività in start up e causa di morte prematura anche se l’idea sottostante è promettente.
  5. Lo sviluppo dei piani operativi mette in evidenza la risorse umane necessarie, le competenze da reperire, il costo relativo.
  6. Quali sono i fornitori esterni o prestatori d’opera che saranno necessari?
  7. Come avviene il processo produttivo? E’ necessario che questo venga scomposto in fasi elementari di esecuzione. Poiché tutte queste comportano un costo diretto, se ne terrà conto nella formulazione del prezzo di vendita.
  8. L’idea, il cliente, le risorse umane e infine i finanziatori. Per conquistare questi ultimi a correre il rischio di impresa con l’idea in esame, occorre presentare una previsione economica di 12, 24, 36 mesi di fatturato, di utili, di investimenti. Il tutto è necessario che venga accompagnato dalle informazioni ed ipotesi di corredo secondo lo schema consueto del Business Plan. 

Costruire un Business Plan e specialmente un Bilancio in sede di previsione è un esercizio che va eseguito con metodo, soprattutto quando non si ha un’esperienza precedente. Le regole fondamentali del bilancio sono universali ma purtroppo non universalmente conosciute. Le strutture dei costi, i ricavi prudentemente stimati, gli investimenti, il flusso di cassa, gli asset materiali ed immateriali, la valutazione complessiva dell’avviamento sono materia da dominare al fine di non esserne dominati e travolti da sorprendenti ed improvvisi passivi.

Alcune semplici regole di conto economico (previsionale es. in un anno)

+RICAVI
- COSTI DIRETTI (sostenuti per produrre: materiali, lavoro, servizi esterni)
= MARGINE LORDO
- COSTI INDIRETTI (di struttura, consulenze, amministrativi)
- AMMORTAMENTI
= UTILE

I costi di avviamento sono rappresentati da quanto sostenuto una tantum per avviare l’attività (sviluppo del progetto, notarili, promozione, pubblicità, sito web, ecc.). Una buona regola è anche questi ultimi vadano registrati affinché se ne possa tenere conto in caso di ingresso di nuovi soci (es. finanziatori) in corso di decollo dell’impresa.

Chi si appresta a mettersi in gioco per avviare una propria impresa merita sempre un incoraggiamento dalla comunità attraverso forme di incubazione, formazione e soprattutto un supporto dalle istituzioni (fare squadra per l’estero, leggi, burocrazia, tasse) per superare le intrinseche difficoltà iniziali. Poiché questa è l’unica via di crescita (il viceversa non esiste) che permetta di creare lavoro e ricchezza per i singoli e di conseguenza benessere per la comunità, l’impresa non va demonizzata né soffocata, anzi va favorita.

La creazione del lavoro durevole nel paese è affidata a chi produce (ed esporta) con profitto e chi lo può fare se non gli imprenditori entusiasti e coraggiosi sostenuti da un consenso sociale?

(A cura del Programma Virgilio - Associazione dei Volontari del Rotary a sostegno dei nuovi imprenditori)

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