Family Office e Startup
Le Famiglie detentrici di grandi capitali si trovano oggi davanti ad una elevata percentuale di asset liquidi, a fronte delle numerose operazioni di M&A che hanno visto le Famiglie imprenditoriali italiane prevalentemente sul lato sell side anziché buy side.
Questo fenomeno, anche in Italia come a suo tempo negli USA, sta accelerando l’attenzione verso l’istituto del Family Office, correttamente interpretato come imprescindibile centro indipendente per il controllo e la protezione della ricchezza familiare nel tempo, in continuità generazionale e consolidamento dei valori guida per ogni Famiglia. Le famiglie detentrici di grandi capitali, avendo adottato un approccio più consapevole e strutturato rispetto alla propria responsabilità di protezione patrimoniale in un contesto esterno di complessità profonda e di cambiamento molto rapido, si rivolgono maggiormente a strutture di Family Office che offrono un piano strategico integrato, volto alla conservazione del patrimonio attraverso le generazioni, consolidando in un’unica vista i diversi beni e proprietà (partecipazioni, aziende, posizioni bancarie, investimenti finanziari, immobili, collezioni d’arte…), garantendone una sostenibilità e cercando le nicchie d’investimento in grado di operare per i segmenti di capitale destinati alla sovraperformance e all’allineamento con i nuovi trend produttivi, sociali e valoriali. Un Family Office potendo pianificare investimenti di lungo e lunghissimo termine, è una struttura ideale per investire capitali in progetti ad alta innovatività e sviluppo sociale ed economico, quali le startup.
Nello stesso tempo si afferma, anche per il crescente potere di influenzamento delle generazioni più giovani dentro le famiglie che detengono grandi capitali, la ricerca di investimenti meno conservativi e con orizzonti di ritorno più lunghi, coerentemente con le caratteristiche strutturali dei grandi patrimoni. Infatti, cresce la delega ai membri più giovani su porzioni di patrimonio da finalizzare alla ricerca di progetti a forte portata innovativa anche favoriti da un ambiente universitario sempre più promotore di progetti.
In particolare, il DNA imprenditoriale di questa categoria di owner patrimoniali inizia a rendere sistematica l’attenzione verso il gli investimenti diretti in scale up e start up e più in generale verso club deal e co-investimenti, rendendo motore attivo nella potenziale creazione di valore, anche le rilevanti agevolazioni fiscali. Mantenere l’apertura verso il nuovo e credere nella capacità di costruire sono le premesse per supportare la crescita di un tessuto imprenditoriale vitale, pronto a sostenere con patrimoni privati lo sviluppo dei settori più legati allo sviluppo tecnologico e ai mutati stili di vita e di consumo per l’accelerato cambiamento di scenari macro-economici e culturali.
Le startup che raccolgono maggiormente l’attenzione delle famiglie imprenditoriali sono quelle che si inseriscono nelle tradizionali filiere produttive per operare una trasformazione dei processi industriali e manifatturieri. Ci sono poi startup che stanno innovando nel settore biomedico e agricolo attraverso l’uso endemico di tecnologie digitali per innovare in tutti i campi della catena del valore: ricerca, sviluppo, approvvigionamento, marketing, vendite e servizio. L’attenzione a componenti di impatto sociale positivo si accompagna all’analisi di piani di sviluppo realmente sostenibili e alla valutazione di giovani team coesi, motivati, visionari, ma concretamente competenti, capaci di mettersi in gioco investendo tempo, energia ma anche pronti a reperire i primi capitali da family & friends.
A cura di Patrizia Misciattelli delle Ripe, Presidente AIFO - Associazione Italiana Family Officer
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