3.1. Tre buone ragioni per cambiare

La fase economica impone alle imprese di ridisegnare le strategie, di rivedere le logiche e le modalità di gestione, di cambiare mercati e, perfino, di mettere in discussione la loro stessa cultura aziendale.

La crisi determina un ritorno di attenzione all’economia reale che ricolloca l’impresa al centro della considerazione generale, come motore di creazione di valori economici e sociali.

Il territorio è sempre meno una mera collocazione geografica e sempre più un sistema vitale, pulsante e articolato, che implica nuove modalità di presenza, di relazione, di partecipazione.

Queste tendenze – solo in parte nuove, ma che vanno assumendo proporzioni sempre più significative – impongono ad Assolombarda un processo di riflessione continua sull’attualità della propria visione, dei propri processi decisionali, delle proprie logiche di funzionamento e dei propri strumenti rispetto alle sfide da affrontare. E, a valle, la disponibilità a rimetterli in discussione.

3.2. I punti fermi

A fronte della scelta di cambiamento assunta da Assolombarda, restano un punto fermo le sue linee di azione. L’Associazione:

  • tutela gli interessi delle imprese associate nel rapporto con le istituzioni e la Pubblica Amministrazione, il mondo politico e sindacale, la società civile nelle sue diverse espressioni, in tutte le sfere che influiscono sul sistema produttivo;
  • favorisce il progresso degli associati, sia fornendo servizi specialistici di informazione e assistenza su tutti gli aspetti strategici e gestionali della vita aziendale, sia promuovendo la solidarietà e la collaborazione reciproca tra imprese;
  • promuove lo sviluppo dell’industria e dell’imprenditorialità sul territorio.

 

Allo stesso modo, resta un punto fermo la consapevolezza che il mix di identità collettiva, rappresentanza degli interessi e servizi di cui è ‘fatta’ l’Associazione deve variare nel tempo per fare in modo che ciascuna impresa possa, in qualunque momento, ottenere la combinazione più adeguata rispetto alle sue esigenze.

E resta un punto fermo la volontà di Assolombarda di essere protagonista, con e per le imprese associate, dei processi evolutivi del territorio e parte integrante e propositiva di quelli del Paese.

3.3. Il cambiamento come costante evolutiva

Sulla scorta di queste riflessioni, Assolombarda ha imboccato da tempo un percorso di trasformazione volto a modificare profondamente il suo modo di agire e di interagire con le imprese associate, con gli stakeholder esterni e con il territorio.

Alla sua base, la consapevolezza che un’associazione imprenditoriale concepita in modo ‘tradizionale’ (come erogatore di risposte alle domande avanzate dalle imprese, o come fornitore di soluzioni ai problemi segnalati dalle aziende) non solo in termini relativi non è più funzionale rispetto alle esigenze del cliente-impresa, ma arriva in termini assoluti a perdere senso e significato. Può continuare a esistere riproducendo e riproponendo un modello superato, accontentandosi di navigare ai margini del panorama associativo e del proprio contesto di riferimento, ma tradisce se stessa e le imprese che ne fanno parte.

Al contrario, un’associazione che sa innovare e rinnovarsi, in un processo costante di sintonizzazione della propria visione e del proprio metodo di lavoro rispetto alle diverse variabili del contesto in cui opera, esprime nel modo più efficace la volontà di tener fede alla propria missione. E, in più, si fa promotrice del processo di rinnovamento più ampio che l’intero sistema della rappresentanza imprenditoriale è chiamato ad affrontare, esplorando nuove vie e nuovi terreni dell’agire associativo e sperimentando modalità di intervento innovative, replicabili anche in realtà differenti.

3.4. Un anno ‘di transizione’

Quello che Assolombarda sta affrontando è un processo graduale e ‘aperto’, di cui è impossibile identificare un punto d’inizio e sarebbe insensato, per definizione, fissare un momento conclusivo. Un processo in cui è presente – come in ogni cambiamento voluto e non subito – la consapevolezza dell’assunzione del rischio di ‘sbagliare’, ma anche quella del fatto che l’inerzia è un errore certo, e non solo possibile.

Di questo ‘cantiere permanente’, il 2011 è una sorta di ‘anno simbolo’, perché ha visto l’Associazione affrontare alcuni passaggi cruciali, dare corpo a cambiamenti organizzativi sostanziali, sviluppare nuovi approcci e consolidare modalità di lavoro innovative.

3.5. Una visione nuova dell’impresa

Alla base del percorso di cambiamento imboccato da Assolombarda c’è una visione nuova dell’impresa, che supera ampiamente il concetto di azienda come semplice ‘somma di esigenze e di bisogni’ per arrivare all’idea dell’impresa-organismo che vive solo se il complesso dei suoi ‘organi vitali’ – le funzioni aziendali – funziona in modo organizzato e coordinato.

Conseguenza inevitabile di questa concezione è la scelta dell’approccio integrato, olistico, all’interlocutore azienda: una scelta che impone all’Associazione di lasciarsi alle spalle una visione di sé come ‘insieme di competenze specialistiche di eccellenza’ per adottare una modalità di intervento multidisciplinare e ‘ad assetto variabile’, capace di volta in volta di attivare il mix di strumenti – competenze, esperienze, relazioni ecc. – più adeguato a fare in modo che quello che l’azienda considera un problema specifico possa trasformarsi in un’occasione di business, di crescita e di sviluppo a tutto tondo. Da solutore di problemi, l’Associazione diventa generatore e moltiplicatore di opportunità per le imprese.

In parallelo, è cresciuta all’interno di Assolombarda la consapevolezza che – se l’azione di rappresentanza e di lobby non può che continuare a fondarsi sulla ricerca della sintesi degli interessi imprenditoriali di cui l’Associazione è portatrice e promotrice – ogni impresa è unica e diversa da tutte le altre: nel dialogo con l’associato la scelta non può che essere, quindi, quella della valorizzazione della sua specificità.

Questa lettura del soggetto impresa porta Assolombarda a instaurare un rapporto diretto Associazione-Associato, che non si esaurisce in occasione dell’erogazione di un servizio o della partecipazione dell’azienda a un particolare momento della vita associativa, ma implica uno sforzo sistematico in termini di ascolto, accompagnamento, stimolo, proposta e sollecitazione di feedback.

3.6. Il metodo: fare rete

Come si è visto, l’approccio integrato all’impresa concepita come organismo vitale induce Assolombarda a adottare la multidisciplinarità – che la vede mettere in rete le diverse competenze presenti al suo interno – come modalità di intervento nei confronti delle aziende associate.

Anche in termini di metodo più generale, Assolombarda identifica nel ‘fare rete’ la modalità privilegiata di lavoro rispetto ai mutamenti in corso sul piano economico, sociale e politico, e lo adotta con sistematicità nelle diverse declinazioni del proprio agire.

All’interno del Sistema Confindustria, infatti, mettere in comune le competenze di più associazioni significa far crescere la capacità di rappresentanza degli interessi della base associativa e quella di risposta ai suoi bisogni, ottimizzando l’uso delle risorse e valorizzando le eccellenze.

Al livello locale, unire gli sforzi di più soggetti attivi sul territorio permette di concorrere in modo efficace a innalzare ulteriormente il livello di competitività di un’area che già oggi rappresenta un punto di forza nel panorama nazionale.

In un ambito sovra-locale, aggregare il potenziale di più territori significa avere maggior peso rispetto alle scelte che devono e dovranno portare a un nuovo ciclo di sviluppo economico e sociale per il Paese.

Non a caso, del resto, lo stesso ‘fare rete’ – tra imprese, ma anche con altri soggetti – è la modalità di azione che Assolombarda suggerisce di adottare agli associati per affrontare il mercato, come leva di competitività, come strumento di crescita e come generatore di occasioni di business.

3.7. Il territorio come vocazione

Il territorio è la ‘vocazione’ di Assolombarda.

Per la sua connotazione territoriale, infatti, e in base alla convinzione che l’area in cui opera meriti una considerazione particolare nelle scelte nazionali, l’Associazione è particolarmente attenta all’ambito locale nelle sue diverse componenti. E lo è tanto più per il fatto che, nella commistione di globale e locale che caratterizza questi anni, cresce la competizione tra singole aree per l’attrazione di investimenti e iniziative imprenditoriali.

Per questo l’Associazione concorre allo sviluppo delle variabili che determinano la competitività del territorio, convinta che nella dimensione locale le imprese debbano poter trovare in misura crescente l’offerta complessiva di fattori eccellenti per competere: risorse umane adeguatamente formate e professionalità pregiate, infrastrutture moderne, comunità della conoscenza che interagiscano con il sistema produttivo, una finanza e un credito disponibili a comprendere e sostenere il rischio imprenditoriale, un fisco trasparente e non vessatorio, una Pubblica Amministrazione capace di passare dal dogma delle procedure alla cultura dei risultati, politiche locali capaci di fare sistema.

Assolombarda promuove questa visione sistemica dello sviluppo imprenditoriale attraverso il dialogo e la collaborazione con i suoi interlocutori e la promozione di politiche che consentano uno sviluppo equilibrato dei fattori economici, sociali, territoriali e ambientali: politiche che partano dalla necessità di far crescere la qualità della vita delle città e del territorio e il benessere di chi ci abita e lavora, per aprire nuove possibilità di sviluppo sostenibile, di occupazione e di attrazione di investimenti e di talenti.

Questo implica anche una modalità di lavoro che moltiplica le occasioni di contatto diretto dell’Associazione con il territorio, attraverso:

  • l’implementazione delle visite alle imprese associate presso le loro sedi;
  • il ‘decentramento’ di alcune attività di servizio (ad esempio, gli incontri informativi);
  • la proposta di un numero crescente di iniziative di respiro più ampio extra muros;
  • il coinvolgimento crescente delle imprese associate – e in particolare degli imprenditori che ricoprono cariche associative – nelle relazioni attivate con gli interlocutori locali, e nelle attività di rappresentanza sul territorio.

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