Smart cities tra concetto e pratica
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Analisi di definizioni, obiettivi e fattori chiave di una smart city.
Frutto di un lavoro congiunto del Gruppo di Lavoro del Progetto Milano Smart City, questo studio risponde all’esigenza di sistematizzare per quanto possibile l’ampia e crescente letteratura in tema di smart city. Lo studio illustra in particolare gli obiettivi delle smart city, per poi analizzare alcune definizioni del fenomeno ed evincerne i fattori chiave, le dimensioni e i contenuti. Propone infine alcuni esempi di scelte operate dalle città.
Dall’analisi dei vari contributi, emerge in primo luogo che, lontana dall’essere una moda dettata dallo sviluppo esponenziale delle tecnologie, la smart city è una necessità. Il ruolo chiave delle città quali catalizzatori della crescita ma anche dei consumi le rende protagoniste delle agende per uno sviluppo sostenibile a livello delle Nazioni Unite e dell’Unione europea. Le tecnologie non sono il fine, bensì il riconosciuto fattore abilitante di soluzioni urbane innovative utili a ottenere sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
In secondo luogo, nel concettualizzare e realizzare una città smart e sostenibile, è fondamentale adottare un approccio integrato. In esso, la realtà urbana è propriamente considerata un “sistema di sistemi” i cui connettori sono le persone abilitate dalle tecnologie e supportate dalle istituzioni.
Infine, a livello di contenuti, sebbene non manchino le varianti, la città smart è in generale ascrivibile alle sei dimensioni adottate dal Parlamento europeo: Smart Governance, Smart Economy, Smart Mobility, Smart Environment, Smart People e Smart Living. Le città sono libere di scegliere gli ambiti per loro prioritari, l’importante è non considerare i vari filoni come blocchi distinti. Sono piuttosto da creare e sfruttare le sinergie e l’interoperabilità tra i sistemi, integrando infrastrutture e servizi attraverso piattaforme trasversali alle dimensioni per massimizzare il valore aggiunto per il cittadino.
Ci sono poi dei temi ritenuti chiave a livello operativo che la letteratura tralascia di considerare in modo approfondito. In particolare, il Gruppo di Lavoro ne ha individuati tre: il ruolo delle imprese quali promotori e fruitori, non solo fornitori, di soluzioni smart; la scelta del framework di governance, con una predilezione per la Public-Private Partnership; la creazione, l’utilizzo e l’ottimizzazione del finanziamento sia pubblico sia privato dedicato a iniziative smart, che richiede da un lato lo sviluppo di nuovi e appositi strumenti di finanziamento, dall’altro un chiarimento del quadro normativo per consentire alle imprese di proporre nuovi modelli di business ed estrarre valore dal territorio.
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