Previsioni Excelsior sui fabbisogni professionali 2022-2026
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Report annuale.
Sono state aggiornate al quinquennio 2022-2026 le previsioni sui programmi occupazionali delle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi, utilizzando le informazioni rilevate periodicamente dal Sistema Informativo Excelsior . Se la quantificazione del fabbisogno - basato su previsioni di crescita formulate prima delle recenti crisi internazionali - appare oggettivamente sovrastimato, le considerazioni di natura qualitativo mantengono una sostanziale attualità. In sintesi:
- è previsto un fabbisogno complessivo (replacement + expansion) di 4,1-4,5 milioni di lavoratori;
- di questi 1,5 milioni sono tecnici e specialisti e 750 mila operai specializzati e conduttori di impianti
- 1,5 milioni dovranno possedere competenze green avanzate e poco meno di 1 milione competenze digitali avanzate
- è evidente un significativo mismatch tra titolo di studio richiesto e offerta del sistema formativo, soprattutto per qualifica professionale
I macro-trend
L’attuale contesto socio-economico è caratterizzato da almeno tre grandi transizioni: la transizione digitale, la transizione ambientale e la transizione demografica. Si tratta di trasformazioni che influenzeranno profondamente la società sotto diversi aspetti, soprattutto, la struttura occupazionale nel prossimo futuro.
Il fabbisogno 2022-2026
Partendo dal quadro programmatico del Nadef (settembre 2021), tra il 2022 ed il 2026 Excelsior stima un incremento del numero di occupati compreso tra 260mila e 340mila unità in media annua, con un ritorno quindi ai livelli occupazionali pre-Covid del 2019 tra il 2022 e il 2023.
I fabbisogni complessivi stimati dall’analisi sono in parte dovuti alla cosiddetta replacement demand, stimata in 2,8 milioni di unità, legata alla necessità di sostituzione dei lavoratori in uscita per pensionamento (o mortalità).
L’altra parte è l’effetto della expansion demand, legata all’espansione economica. Per il 2022-2026 il rapporto prevede che questa componente sarà compresa tra 1,3 e 1,8 milioni. Quindi la domanda prevista per il quinquennio 2022-2026 ammonta complessivamente a 4,1-4,5 milioni di unità, di cui circa 150 mila relativi all’agricoltura.
I fabbisogni per professioni …
Con riferimento alle caratteristiche del fabbisogno per professioni nell’industria e nei servizi (4-4,4 milioni), si stima circa la metà saranno professioni specializzate e tecniche (1,5 milioni di unità) e operai specializzati e conduttori di impianti (altre 750 mila):
Più in dettaglio, le figure tecniche e specialistiche più ricercate (riportate nella tabella 7, riordinate in funzione decrescente del tasso di fabbisogno ) sono i tecnici dei rapporti con i mercati, che si occupano tra l’altro di ottimizzare i processi di acquisizione delle materie prime e di selezione dei fornitori (un tema diventato particolarmente critico di recente), i tecnici della salute e nelle scienze della vita (come infermieri e fisioterapisti) e tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (in considerazione dell’elevata dinamicità prevista per la filiera informatica e telecomunicazioni.
Ai primi posti della graduatoria di operai e conduttori di impianti (tabella 9) si trovano i conduttori di macchine movimento terra, sollevamento e maneggio dei materiali, richiesti soprattutto dalla filiera delle costruzioni e infrastrutture e i conduttori di veicoli (necessari a far fronte alle esigenze del settore della logistica e distribuzione).
… e i fabbisogni di competenze
Condizione indispensabile per sfruttare le opportunità offerte dai principali driver di crescita dei prossimi anni - transizione green e la trasformazione digitale – è disporre delle competenze professionali necessarie ad accompagnare i due processi.
Secondo il rapporto, più del 60% del fabbisogno totale (quindi 2,4-2,7 milioni di figure professionali) dovranno essere in possesso di competenze green di importanza intermedia e, tra questi occupati, 1,5-1,6 milioni (quasi 40% del fabbisogno totale) dovrà avere competenze green con importanza elevata.
Più del 50% del fabbisogno totale 2022-2026 (2,1-2,3 milioni di occupati) dovrà avere la capacità di utilizzare competenze digitali con importanza almeno intermedia , in un caso su cinque (875-959mila figure) con importanza elevata.
Il mismatch tra domanda e offerta formativa
Alla luce delle caratteristiche del fabbisogno professionale stimato, il fabbisogno per livello d’istruzione di industria e servizi per il prossimo quinquennio è quello riportato nella seguente tabella:
A fronte di tali esigenze l’offerta di laureati viene stimata nel rapporto in 950 mila per il quinquennio (gap rispetto alla domanda di -300 mila unità), quella di diplomati in 1,65 milioni (-100 mila) e quella di qualificati in 394 mila (-1 milione). Le seguenti tabelle evidenziano, al di là del saldo numerico, il significativo mismatch a livello di composizione per indirizzo di studio:
Il report completo è disponibile al seguente LINK.
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