Previsione fabbisogni occupazionali in Lombardia (2017-2021)
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Evoluzione attesa della domanda di lavoro in Lombardia nel periodo 2017-2021
Il rapporto è il frutto di una iniziativa di Assolombarda, avviata in collaborazione con Unioncamere Lombardia sotto il patrocinio di Regione Lombardia e con il contributo tecnico di Eupolis ed è il primo tentativo a livello regionale di analisi organica della domanda e offerta di lavoro. Le previsioni di evoluzione della domanda di lavoro consentono di disporre di uno scenario di medio periodo in cui possono essere inquadrate le politiche educative e del mercato del lavoro.
Il fabbisogno lavorativo, somma tra la domanda di lavoro incrementale e quella derivante dalla necessità di sostituzione dei lavoratori in uscita (per pensionamento o mortalità), risulta per la Lombardia pari a circa 567.800 lavoratori nell’intero periodo 2017-2021 (113.600 in media all’anno), di cui 355.100 dipendenti privati, 169.400 indipendenti e 43.300 dipendenti pubblici. Il “tasso di fabbisogno” (fabbisogno rapportato allo stock di occupati) è pari al 2,6% medio annuo. I settori più dinamici in termini di tassi di fabbisogno sono, nell’industria, le public utilities, le “altre industrie manifatturiere” e la metalmeccanica-elettronica; nei servizi la sanità-assistenza, le attività professionali, i servizi di alloggio e ristorazione e i servizi di supporto alle imprese e alle persone.
Dal punto di vista delle professioni, la composizione del fabbisogno complessivo segnala una prevalenza delle professioni high skill (42% del fabbisogno totale nel 2021, un punto in più che nel 2017), mentre la richiesta di professioni intermedie e low skill (operai e personale non qualificato) sarà, per ciascuna delle due componenti, pari al 29% del totale. Per i livelli di istruzione, nel 2021 i laureati e i diplomati dovrebbero rappresentare il 65% del fabbisogno totale, quota in crescita in confronto al 62% del 2017.
L'analisi, condotta dal Gruppo Clas, ha anche svolto un primo confronto tra il totale della domanda e il totale dell’offerta di neo-laureati: con riferimento all'intero periodo considerato per tre gruppi di lauree - insegnamento, economico-statistico e giuridico - emerge una carenza di offerta, che potrebbe essere colmata da altre componenti (laureati disoccupati, provenienti da altre regioni, ecc.), mentre in altri tre casi - medico, architettura e ingegneria - la situazione di tendenziale equilibrio, al netto di altre componenti di offerta.
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