Le medie imprese industriali rafforzano il proprio peso nella manifattura

Rapporto di Mediobanca e Unioncamere.

In sintesi

Partendo dai dati di bilancio, il XVI Rapporto Mediobanca-Unioncamere analizza performance e competitività delle medie imprese manifatturiere italiane, considerando tali oltre 3.000 società di capitali del comparto manifatturiero con una forza lavoro dai 50 a 499 addetti, un fatturato dai 16 ai 355 milioni di euro e un assetto proprietario autonomo riconducibile al controllo familiare(1).

Per la prima volta, l’analisi è condotta sulla base dei dati aggregati delle medie imprese nell’arco del ventennio di esistenza del Rapporto (1996-2015). Ci si concentra poi sui dati di bilancio per il periodo 2006-2015. 

A livello di regioni, la Lombardia si conferma la prima regione italiana per concentrazione di medie imprese, con una quota stabile del 31% sul totale nazionale (la seconda regione è il Veneto con il 18% e la terza l’Emilia-Romagna con il 10%).

1 - localizzazione

Nell’ultimo ventennio, è aumentata la rilevanza delle medie imprese rispetto al totale della manifattura italiana.

Nonostante la crisi e la ripresa della grande impresa a partire dal 2013, sull’intero periodo 1996-2015 l’incidenza delle medie imprese sul totale cresce rispettivamente dal 12% e 14% al 18% per fatturato e valore aggiunto; dal 16% al 19% per esportazioni.

2 - incidenza su tot manifattura

In generale inoltre, le medie imprese italiane si distinguono per una produttività e una internazionalizzazione maggiori rispetto alla media del manifatturiero. 

Quanto alla produttività, in termini assoluti è pari a 70mila euro per addetto per le medie imprese (in una scala che va da 27mila per le micro imprese a 79mila euro per le grandi imprese). 

Dal confronto con dati Eurostat emerge che, in termini relativi, le medie imprese italiane con 50-249 addetti sono più produttive dei peer internazionali: è infatti pari a 113% il rapporto tra la produttività delle imprese italiane e l'insieme delle imprese straniere in Francia, Germania e UK. Oltre alle medie, fanno meglio dei peer europei anche le imprese 20-49 addetti (106%), mentre le piccole (93%), le micro (68%) e le medio-grandi/grandi con più di 250 addetti (87%) sono al di sotto.

3 - produttività ita rispetto altre nazioni

 

Relativamente all’internazionalizzazione, a una sua maggiore intensità non corrisponde un depauperamento a livello locale. Infatti, se il 90% delle medie imprese esporta in media per il 48% del fatturato, la base produttiva resta italiana: è 8 a 2 il rapporto tra i siti produttivi in Italia e quelli all’estero. In aggiunta, le strategie di internazionalizzazione delle medie imprese non sembrano dettate da logiche di riduzione dei costi del lavoro (il 50% delle basi produttive estere si trova nell’Ue, il 10% negli USA), quanto piuttosto di market-seeking e prossimità al cliente. 

Nel decennio 2006-2015 in particolare le medie imprese si distinguono per una vivacità maggiore rispetto al manifatturiero italiano. 

Tra 2006 e 2015, le medie imprese italiane mettono a segno un +25,3% in termini di fatturato (+8,4% il totale manifattura) e un +31,1% in termini di valore aggiunto. Inoltre, aumentano del +10,8% la forza lavoro e potenziano del +49% l’export (rispettivamente -6% e +33,2% la performance del totale manifattura). 

Le performance sono diffuse a livello sia di settori sia di aree geografiche, con in particolare il made in Italy che traina e il Mezzogiorno che recupera rispetto al resto del Paese. 

Miglioramenti per quanto riguarda redditività e solidità patrimoniale, nonostante rimangano margini di recupero rispetto al pre crisi. 

Nel 2015 continua e si rafforza il recupero della redditività iniziato nel 2013. Il ROI sale al 9,5% nel 2015 dal 9,1% nel 2014 (6,1% nel 2009) e il ROE all’8,7% dall’8,1% (quattro volte il 2,3% registrato nel 2009). Si rafforza anche la struttura patrimoniale delle imprese, che si riflette in uno spostamento significativo delle imprese verso le classi meno rischiose: nel 2015 le imprese solide sono il 70,7% (67,1% nel 2014), le intermedie il 26,5% (29,3% nel 2014) e le fragili il 2,8% (3,6% nel 2014). 

In prospettiva, le sfide principali sono la governance e la digitalizzazione. 

Le medie imprese italiane continuano però a scontare alcuni limiti. Il carico fiscale resta penalizzante (33%) nonostante i miglioramenti recenti (era 40% nel 2011). Soprattutto, rimangono forti il tema della governance e del 4.0. 

Quanto alla governance, nel 70% dei casi è modesta o nulla l’apertura a manager esterni alla famiglia. Ciò rileva in termini di redditività: ad una concentrazione superiore al 75% dei membri della famiglia ai vertici aziendali, corrisponde un ROI minore rispetto a board “misti” tra famiglia e manager esterni

Inoltre, ci sono implicazioni relativamente al ricambio generazionale: in media il 40% del board ha un’età media superiore ai 60 anni, e il 45% delle medie imprese censite da Mediobanca deve gestire il passaggio generazionale. 

4 - redditività

Relativamente al 4.0, nel gruppo delle medie imprese rimangono forti eterogeneità: sul totale campione, solo il 6,4% ha già ampiamente introdotto innovazioni in chiave 4.0, mentre il 34,2% dichiara di non avere alcuna conoscenza in merito. Tuttavia si rileva in positivo che sempre più le medie imprese sono orientate verso l’open innovation e investono in tecnologie green. 

Nonostante la crisi e la ripresa della grande impresa a partire dal 2013, sull’intero periodo 1996-2015 l’incidenza delle medie imprese sul totale cresce rispettivamente dal 12% e 14% al 18% per fatturato e valore aggiunto; dal 16% al 19% per esportazioni.

(1)  In particolare, per il 2015 sono state individuate 3.316 medie imprese manifatturiere, con un saldo negativo di 1.052 imprese rispetto al 2006, legato a 2.981 unità in ingresso e 4033 in uscita, per un corrispondente tasso di turnover del 161%. Di queste 3.316 imprese, 947 presentano bilancio consolidato, con gruppo mediamente composto da cinque società. 

Infine, il confronto tra grandezze economiche fa riferimento ad un insieme “chiuso” di 1689 imprese che hanno rispettato i requisiti di inclusione nel decennio.

Il report completo è disponibile al seguente link: report completo.

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