La sfida della Lombardia per lo sviluppo sostenibile
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Rapporto Lombardia 2017 di Eupolis.
In sintesi
Il rapporto nasce come declinazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, costituita da 17 obiettivi che dovranno essere raggiunti entro tale data da tutti i Paesi membri. Per questo primo rapporto Eupolis ha individuato 15 obiettivi1 e li ha analizzati attraverso la selezione di due indicatori per ciascun obiettivo.
Nel rapporto la Lombardia è confrontata con i 21 Paesi dell’Unione Europea facenti parte dell’OCSE. Per ogni capitolo è poi disponibile un approfondimento a livello sub-nazionale e laddove possibile sub-regionale e temporale.
1 Gli obiettivi energia e clima vengono trattati in un unico capitolo, in ragione delle loro interrelazioni; non viene trattato, in questa prima edizione, l’obiettivo sulla conservazione di oceani e mari, in considerazione della collocazione geografica della Lombardia
Quali indicatori?
Gli indicatori selezionati nel report sono così ripartiti:
Ad essi si aggiungono gli indicatori relativi all’obiettivo Acque pulite: 6.1 Acqua erogata per uso potabile in litri per abitante al giorno; 6.2 Acqua prelevata per uso potabile in metri cubi per abitante.
Alcuni esempi:
La Lombardia occupa posizioni di spicco per alcuni indicatori: ne è un esempio l’aspettativa di vita alla nascita, il cui posizionamento rende la Regione un candidato ideale per EMA.
In Lombardia si vive di più e con un’aspettativa di vita sana tra le più alte dei paesi OCSE. La speranza vita alla nascita (il numero medio di anni che ci si aspetta di vivere quando si nasce) è pari a 80,6 anni per gli uomini e 85,1 per le donne. Senza distinzione per genere la speranza di vita lombarda corrisponde a 83,2 anni, quasi otto in più dei cittadini ungheresi (dato 2015, Eurostat).
In altri casi, invece, la Lombardia deve ancora compiere grandi passi per raggiungere i benchmark europei: ne è un esempio l’utilizzo di internet per l’interazione con le istituzioni pubbliche.
Italia e Lombardia sono agli ultimi posti della classifica UE21: in Italia solo un cittadino su 4 ha usato Internet per interagire con le istituzioni pubbliche nei 12 mesi precedenti la rilevazione, poco di più in Lombardia (29%) mentre tale quota sale all’88% in Danimarca ed è superiore ad un cittadino su due in altri grandi Paesi europei quali Germania, Francia e Regno Unito (dato 2016, Eurostat).
Il volume completo è disponibile al seguente link: report completo.
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