Italia 20esima in UE per digitalizzazione (DESI 2021)
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Rapporto annuale Commissione Europea
Italia 20esima nel DESI 2021: positivi i progressi in connettività, servizi digitali e tecnologie nelle imprese, ancora significativi i ritardi in ‘capitale umano’
Visione di insieme e metodologia
Nell’edizione 2021 dell’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) calcolato dalla Commissione europea, l’Italia rimane fanalino di coda, risultando 20esima sui 27 Stati membri dell’Ue con un punteggio di circa 5 punti inferiore alla media (45,5 vs 50,7).
I top performer risultano essere i paesi nordici, Danimarca, Finlandia, Svezia e Paesi Bassi, che sfiorano i 70 punti. Spagna (57,4) e Germania (54,1) si posizionano sopra la media europea, mentre la Francia (50,6) è al di sotto, comunque con un vantaggio rispetto all’Italia.
Rispetto alle edizioni precedenti, nel 2021 l’indice è stato adeguato dalla Commissione europea affinché rispecchi la struttura dalla ‘Bussola per il digitale 2030’, una delle principali strategie europee per la trasformazione digitale al 2030. Il DESI 2021 e gli indicatori in esso monitorati si articolano così in 4 capitoli tematici:
Il DESI 2021 si basa principalmente sui dati della prima metà del 2020 e non misura appieno l'effetto di Covid-19 sull'uso e sull'offerta di servizi digitali né dei risultati delle politiche attuate nel frattempo, che saranno maggiormente visibili nell'edizione 2022.
Italia in ritardo soprattutto con riferimento alla dimensione ‘capitale umano’
Se l’Italia è 20esima nel totale DESI, scende a 25esima per ‘capitale umano’, con -12 punti dalla media europea. Incidono sul risultato gap particolarmente rilevanti nelle competenze digitali della popolazione 16-74 anni, sia a livello base (42% delle persone 16-74 anni vs 56% in Ue) sia a livello più avanzato (22% vs 31%).
Distanze si rilevano anche per gli specialisti ICT: sono il 3,6% dell’occupazione e appena l’1,3% dei laureati italiani, a confronto con rispettivamente 4,3% e 3,9% a livello Ue.
Si registrano progressi, ma si rimane sotto la media europea per ‘connettività’…
L’Italia è 23esima per ‘connettività’, nonostante i miglioramenti ancora penalizzata da un gap con la media Ue in termini di famiglie abbonate alla banda larga fissa (61% vs 77% in Ue) e copertura FTTP (34% delle famiglie, vs 30% del 2019 ma 43% in Ue).
Vi sono però alcuni elementi positivi, in particolare nel 2020 il 3,6% delle famiglie italiane disponeva di una velocità di almeno 1 Gbps, in aumento da 0,01% nel 2019 e a confronto con 1,3% a livello Ue.
…e ‘servizi pubblici digitali’
L’Italia si posiziona 18esima in ambito digitalizzazione della PA, con un punteggio in linea con la media.
Si ottengono risultati migliori della media europea per servizi pubblici digitali alle imprese (con un punteggio di 89, vs 80 in Ue) e per disponibilità di open data.
L’utilizzo dei servizi di e-government passa dal 30% degli utenti online italiani nel 2019 al 36% nel 2020, ma è ancora la metà che in Ue (64%). Sotto la media anche l’offerta di servizi pubblici digitali per i cittadini e la disponibilità di moduli precompilati.
Italia sopra la media per ‘integrazione delle tecnologie digitali’ da parte delle imprese, ma è ancora debole l’utilizzo di big data ed e-commerce
Considerando la digitalizzazione delle imprese, l’Italia sale in 10ma posizione con un punteggio superiore alla media Ue.
Il 69% delle PMI italiane ha un livello di intensità digitale almeno di base, lo stesso dato scende a 60% in Europa. Inoltre, quasi la totalità (95%) delle imprese italiane utilizza la fatturazione elettronica (quasi tre volte più che in Ue) e oltre un terzo (38%) utilizza servizi cloud (da 15% nel 2018 e a confronto con 26% a livello Ue).
L’Italia rimane tuttavia debole in ambito big data (utilizzati dal 9% delle imprese italiane rispetto a una media Ue del 14%) e dell'intelligenza artificiale (18% vs 25%). Sotto la media Ue è inoltre la diffusione dell’e-commerce (9% imprese in Italia vs 12% in Ue) e l’uso dell’ICT per la sostenibilità ambientale (60% vs 66%).
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Women in Digital 2021
Allegato al DESI 2021 è il ranking “Women in Digital” che valuta la partecipazione delle donne nella “digital economy” secondo le dimensioni: 1) utilizzo di Internet, 2) competenze digitali, 3) competenze specialistiche e occupazione.
L’Italia si posiziona 22esima, a riflettere soprattutto i gap rispetto agli uomini e rispetto alla media Ue nelle competenze digitali e specialistiche. Appena il 38% e il 19% delle donne italiane hanno competenze digitali rispettivamente di base e avanzate, a confronto con medie Ue di 54% e 29% e percentuali tra gli uomini di circa 7 p.p. maggiori.
Gli specialisti ICT donne sono solo l’1,4% delle occupate in Italia, in linea con l’Ue (1,7%) ma ben 4 p.p. meno che tra gli uomini (5,3%). Infine, sono 13 le laureate STEM ogni 1000 italiane di 20-29 anni, il rapporto sale a 19,4 tra gli uomini (a confronto con rispettivamente 14 e 28 a livello Ue).
Il materiale completo è disponibile al seguente LINK.
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