In Italia la manifattura si restringe. Nei paesi avanzati le politiche industriali puntano sul territorio

Scenari industriali Confindustria n. 5 - Giugno 2014.

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In sintesi

La mappa dell’industria mondiale sta cambiando, sia nei settori sia nelle localizzazioni. Quali si affermano e quali arretrano? Come si colloca l’Italia?

Le catene globali del valore rafforzano i legami commerciali tra paesi e il valore aggiunto attivato dalla domanda estera rivela chi se ne avvantaggia e perché. Qual è la posizione dell’Italia?

Accanto alle reti lunghe di scambi internazionali si sono intensificate anche quelle corte, per il formarsi di filiere di fornitura interne alle maggiori aree, soprattutto nell’Asia emergente. Dove sono i poli maggiori? E come si situano i vari paesi?

A che punto è la crisi nel manifatturiero italiano? In quali comparti è stata più profonda e come si è distribuito tra le regioni il restringimento della base produttiva? Il declino, in realtà, era in atto già prima del 2007. Ma le politiche ultra-restrittive sui conti pubblici e il prosciugamento del credito bancario hanno provocato inutili gravi danni al tessuto industriale.

L’andamento del costo del lavoro seguita a penalizzare la competitività del Paese. Le variazioni del CLUP sono state molto differenziate tra i settori. Chi è andato peggio e chi meglio?

La continua evoluzione delle strategie delle imprese, dei rapporti che le connettono e delle tecnologie pone sempre nuove questioni. I servizi possono esistere senza manifattura? Su cosa puntano le politiche industriali nei paesi avanzati? Quanto sono importanti le ricadute delle nuove produzioni digitali?

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