Export: un fattore di crescita per l’economia dell’Italia
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Rapporto Export 2017 di SACE - SIMEST.
In sintesi
Nel 2016 il commercio globale è cresciuto di circa il 2%1, un tasso di crescita ancora lontano rispetto a quelli pre-crisi, in media pari al 7,3% nel periodo 2000-2007.
Il rallentamento è stato determinato da fattori strutturali (l’indebolimento della domanda di investimenti e la minore partecipazione alle catene globali del valore dei Paesi emergenti) e da fattori congiunturali (la diminuzione della crescita dei Paesi emergenti, i rischi geopolitici, l’incertezza legata ad eventi come l’elezione di Trump e la Brexit); la frenata degli scambi a livello internazionale è stata determinata anche da politiche commerciali guidate da atteggiamenti di chiusura, con l’introduzione di nuove misure protezionistiche.
Anche se all’interno di scambi internazionali in rallentamento, in Italia le esportazioni hanno rappresentato il principale fattore di crescita negli ultimi sette anni: il contributo dell’export alla crescita del PIL dal 2010 al 2016 è stato del +4,8%; diversamente da quanto è avvenuto per le altre componenti del PIL (consumi, import, domanda, spesa pubblica e investimenti), tutte “con segno meno”.
Fig. 1 – Contributi alla crescita del PIL 2010-2016
SACE prevede che il contributo dell’export alla crescita del paese rimarrà positivo anche nel medio termine, con la relativa incidenza sul PIL nazionale che raggiungerà il 32,4% nel 2020 (dal 25,8% del 2010).
Infatti, gli attuali 417 miliardi di euro di esportazioni raggiungeranno i 489 miliardi di euro entro il 2020: in valore, la crescita dell’export sarà del:
- +3,8% a fine 2017,
- +3,6% nel 2018,
- +4,3% nel 2019,
- +4,4% nel 2020.
Quali sono i comparti a vocazione internazionale?
SACE individua per i settori chimica e mezzi di trasporto le migliori prospettive di crescita: l’incremento dell’export a fine 2017 sarà rispettivamente del +6,3% e del +5,0%. Significative le performance anche dell’agroalimentare (+4,6% alimentari e bevande, +4,2% altra agricoltura).
La chimica, in particolare, trarrà vantaggio dallo slancio degli investimenti nei settori petrolchimico e farmaceutico, ad essa fortemente connessi.
Fig.2 – Andamento dei principali settori italiani di esportazione: export 2016, crescita media 2013-2016 e previsioni di crescita 2017-2020
Quali dinamiche per area geografica?
Nel 2017 le aree che contribuiranno maggiormente alla crescita dell’export italiano, al di là dei Paesi Europei, saranno i mercati nordamericani (+4,9% nel 2017), in primis gli Stati Uniti, seguiti da quelli asiatici (+4,6% nel 2017).
15 Paesi per far volare il Made in Italy: la geografia delle opportunità per le imprese italiane
SACE ha individuato 15 Paesi che offriranno le principali opportunità di crescita per l’export italiano nel medio termine. Le vendite in questi mercati sono infatti destinate a raggiungere un valore complessivo di 100 miliardi entro il 2020, dagli attuali 85 miliardi.
Tab. 1 - Mercati prioritari per l’export italiano 2017-2020
In questi Paesi le importazioni dal mondo aumenteranno del +5,7% dal 2017 al 2020, offrendo così un margine di crescita interessante per le imprese italiane.
1 Crescita del commercio globale in volume.
Il report completo è disponibile al seguente link: report completo.
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