Esportare la dolce vita - 2023
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Report annuale Centro Studi Confindustria
Il Bello e Ben Fatto (BBF) rappresenta una quota importante delle esportazioni di Made in Italy delle imprese italiane. Le eccellenze vendute sui mercati esteri corrispondono a 122 miliardi nel 2022. I mercati di sbocco principali rimangono quelli dei Paesi avanzati. Tuttavia, le economie emergenti rappresentano sempre di più un’area di grande interesse per le esportazioni di beni BBF.
BBF – Bello e Ben Fatto nel 2022
A quali beni si fa riferimento parlando di “Bello e Ben Fatto”? Rientrano in questa classificazione tutti quei prodotti riconosciuti per la loro italianità, per i quali i consumatori sono disposti a riconoscere un valore superiore rispetto a quello prodotto da un competitor, e di conseguenza a pagare di più per averlo.
Nel corso del 2022 le imprese italiane hanno esportato beni BBF per 122 miliardi di euro, di cui circa 104 miliardi nei Paesi avanzati e oltre 19 miliardi nelle economie emergenti.
I mercati di sbocco dei prodotti BBF:
Le vendite di prodotti BBF potrebbero aumentare ulteriormente cogliendo tutte le opportunità di miglioramento delle imprese italiane rispetto alle posizioni già acquisite nei mercati esteri. L’edizione 2023 di Esportare la Dolce Vita stima il potenziale pari a 96 miliardi di euro, di cui oltre tre quarti nei Paesi avanzati (74 miliardi di euro) e per la restante parte negli emergenti (22 miliardi di euro).
Focus: i Paesi ASEAN
Le strategie di diversificazione delle imprese italiane internazionalizzate non sono più rivolte unicamente alla Cina (che rimane, tra le economie emergenti, il Paese principale) ma prendono in considerazione un’area più ampia del continente asiatico. Questo perché le dinamiche demografiche (crescita della popolazione) ed economiche (aumento del reddito pro-capite) rendono questi mercati di grande interesse per le esportazioni di BBF. L’analisi di quest’anno presenta un focus sull’area ASEAN, che comprende Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Birmania, Singapore, Thailandia, Vietnam.
In quest’area la quota maggiore di export BBF italiano è rappresentata da Singapore (35,3% nel 2022 rispetto al totale ASEAN), ma emergono anche la Thailandia (21,1%) e la Malesia (16,4%) che ha raddoppiato l’incidenza rispetto al 2010.
Vietnam e Indonesia, invece, emergono tra i principali mercati ASEAN per incremento dei redditi nel prossimo quinquennio.
Qualità e sostenibilità
Come sottolinea il rapporto annuale, a difendere i beni BBF dalla durissima concorrenza sui prezzi è l’elemento qualitativo distintivo. Tuttavia, la sostenibilità assume un peso crescente nelle strategie adottate per le esportazioni di prodotti BBF: la quota di consumatori che prende in considerazione la sostenibilità nelle proprie scelte di acquisto è in crescita e le imprese sono chiamate a rispondere a questa richiesta.
Secondo una survey condotta da BCG nel 2022 sulle 8 principali economie mondiali (tra le quali l’Italia) risulta che, nonostante i consumatori disposti a pagare in ogni caso un premio per la sostenibilità non superino il 7%, la percentuale di consumatori che prendono comunque in considerazione la sostenibilità nelle proprie scelte di acquisto si aggira in media intorno al 70%
A quella della sostenibilità si aggiungono poi altre sfide a cui sono chiamate a rispondere le imprese italiane che esportano il made in Italy nel mondo: l’emergere di nuove divisioni geopolitiche, l’inflazione e le relative politiche monetarie restrittive, i social media e i nuovi canali di diffusione pubblicitaria, l’intelligenza artificiale.
Il report completo è disponibile al seguente LINK.
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