Cultura e creatività: un settore che vale 89,9 miliardi di euro

Rapporto annuale di Symbola e Unioncamere (2017).

In sintesi

 

Cultura e creatività: un settore che vale 89,9 miliardi di euro

Il rapporto “Io sono cultura”, alla sua settima edizione, analizza la cultura e la creatività come un settore produttivo strategico per le prospettive di sviluppo del nostro Paese.

Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) è composto dalle industrie creative (architettura, comunicazione e design), dalle industrie culturali (cinema radio e TV, videogiochi e software, musica, stampa ed editoria), dal patrimonio storico-artistico, dalle performing arts e arti visive. A questi 4 ambiti, più “core”, si aggiungono le attività creative-driven (imprese non direttamente riconducibili al settore, ma che impiegano professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta e l’artigianato artistico).

In totale, questi settori producono 89,9 miliardi di euro di ricchezza prodotta, ovvero il 6% del totale italiano. Un dato in crescita del +1,8% rispetto al 2015 (+ 1,5% il totale economia). Il settore dà lavoro a 1,5 milioni di persone, il 6% del totale egli occupati in Italia, in crescita del +1,5% rispetto al 2015 (+1,3% il totale economia).

Per fornire un ordine di grandezza, il valore aggiunto di settori come finanza e assicurazioni è pari a 79 miliardi di euro, sanità 78 miliardi di euro, metallurgia e meccanica 73 miliardi di euro.

Inoltre, l’effetto moltiplicatore del SPCC sul resto dell’economia è pari a 1,8, ovvero per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,8 in altri settori. Gli 89,9 miliardi quindi ne stimolano altri 160 per arrivare a 250 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale (16,7% del valore aggiunto nazionale).

Analizzando i singoli sotto-settori che compongono il sistema produttivo culturale e creativo, si nota una correlazione tra creatività e competitività. Infatti, l’82% delle imprese che investono in creatività sono imprese web-oriented (vs 65% delle imprese che non investono); il 55% delle imprese che investono in creatività sono imprese green (vs il 43%); il 38-39% delle imprese che investono in creatività sono imprese con innovazioni di prodotto o processo (vs 14%).

 

Milano e Roma le due province in cima alla classifica nell’industria culturale

La Lombardia è la prima regione italiana sia come valore aggiunto (23, 4 miliardi di euro), sia come occupati (345 mila di addetti). Segue a distanza il Lazio con 14,8 miliardi di euro di valore aggiunto e 204 mila addetti. Anche in termini di peso del valore aggiunto del settore creativo sul totale economia, la Lombardia e il Lazio sono le due regioni in cima alla classifica (7,2% e 8,9% rispettivamente).

Parallelamente, Milano e Roma sono le prime due province come incidenza del settore in termini di valore aggiunto (10% entrambe) e in termini di occupazione (10,1% Milano e 8,7% Roma).

 

Cultura: volano per lo sviluppo turistico

Il rapporto stima il valore della spesa turistica attivato dal Sistema Produttivo Culturale e Creativo in 30,4 miliardi di euro, pari al 37,9% della spesa turistica complessiva. Un valore in crescita del +37,5% rispetto al 2015.

In Lombardia, il peso della spesa turistica attivata dall’industria culturale sul totale della spesa turistica è superiore alla media (47,4%), per un totale di 3,8 miliardi di euro, a cui segue Veneto (3,6 miliardi di euro) e Lazio (3,5 miliardi di euro).

A livello provinciale, la spesa turistica della regione Lazio è concentrata essenzialmente nella Capitale, infatti Roma è in testa alla classifica con 3 miliardi di euro di spesa turistica attivati dall’industria culturale. In Lombardia, invece, la spesa è più distribuita: Milano (in seconda posizione dopo Roma) registra 1,4 miliardi di euro di spesa turistica attivata dall’industria culturale.

 

Il rapporto di ricerca è disponibile al seguente link: report completo.

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